Dopo un periodo di tolleranza che ha portato a una certa informalità nel pubblico, il Teatro alla Scala di Milano ha deciso di ripristinare il dress code, una serie di indicazioni sul vestiario da adottare durante le rappresentazioni. Sebbene le regole non fossero mai state ufficialmente abrogate, negli ultimi anni erano state spesso disattese, creando un'atmosfera che, per alcuni, risultava poco consona all'importanza e alla tradizione di questo prestigioso teatro.

nuove disposizioni sul dress code

Le nuove disposizioni non impongono rigide norme, come l’obbligo di cravatta o abbigliamento da sera, ma delineano chiaramente quali sono i capi non ammessi:

  1. Niente canotte
  2. Niente pantaloni corti
  3. Niente infradito

Queste indicazioni sono state affisse in cartelli all'ingresso e in biglietteria, affinché il pubblico possa essere informato e rispettoso delle regole. Le maschere del teatro, addette al controllo degli accessi, si sono dette pronte a intervenire, ma con un approccio che mira a mantenere un certo buon senso. Tuttavia, è importante sottolineare che chi non rispetterà il dress code non avrà diritto al rimborso del biglietto.

l'importanza del decoro

Il divieto di indossare canotte, per esempio, non si applica alle signore che scelgono bluse o abiti senza maniche, mentre il divieto di infradito non esclude le spettatrici giapponesi che indossano kimono e calzature tradizionali. La direzione del teatro ha chiarito che l'intento è quello di mantenere un'atmosfera dignitosa e rispettosa, in linea con il prestigio della Scala.

"La Direzione invita il pubblico a scegliere un abbigliamento consono al decoro del Teatro, nel rispetto del Teatro stesso e degli altri spettatori. Non sono ammessi all'interno del Teatro spettatori che indossino canottiere o pantaloni corti; in questo caso i biglietti non sono rimborsabili", si legge sul sito ufficiale della Scala. Questo richiamo al buon gusto e al rispetto delle tradizioni teatrali evidenzia l'importanza di mantenere un certo standard estetico in un luogo che da sempre è simbolo di cultura e arte.

riflessioni sul comportamento in teatro

Il dibattito sul dress code è stato stimolato anche dall'ex sovrintendente Dominique Meyer, il quale ha spesso condiviso le sue esperienze personali legate all'abbigliamento in teatro. Durante i suoi anni giovanili, racconta di essere stato redarguito per il suo look "da operaio" da parte dei suoi vicini di palco alla Opéra di Parigi, dove in seguito è diventato direttore generale. "Mi importa che i giovani vengano, non come sono vestiti", aveva affermato, suggerendo che la questione dell'abbigliamento non dovrebbe essere un deterrente per i nuovi spettatori.

Tuttavia, l'attenzione per il dress code non riguarda solo i giovani. Spesso, sono stati i turisti con abbigliamenti poco appropriati a sollevare preoccupazioni. Questo aspetto ha portato a una riflessione più ampia sui comportamenti da mantenere all'interno del teatro, un tema che sarà affrontato anche in un articolo della rivista del teatro, previsto per il numero di settembre, disponibile a breve anche online.

Ma le regole che governano la Scala non si limitano al solo abbigliamento. Un altro punto cruciale riguarda il divieto di portare cibo e bevande dall'esterno. Questa misura, oltre a garantire la pulizia e il decoro del teatro, mira a evitare possibili distrazioni durante le rappresentazioni. Negli ultimi anni, il bon ton teatrale ha subito dei cambiamenti, non ultimi quelli legati all'uso degli smartphone. L'uso di telefoni per riprendere video e scattare foto durante gli spettacoli è diventato un problema sempre più comune, costringendo la Scala a lanciare appelli, spesso ignorati, affinché il pubblico rispetti le regole di comportamento.

In un episodio recente, un telefono è caduto dai palchi, colpendo uno spettatore in platea, il che ha portato a una seria riflessione sulla sicurezza e sul rispetto delle norme all'interno del teatro. Per evitare incidenti simili, sono stati emessi inviti specifici a non appoggiare i dispositivi elettronici alle balaustre.

In sintesi, la Scala, simbolo della cultura italiana e internazionale, sta cercando di tornare a una certa forma di decoro, riassumendo l'importanza di rispettare le tradizioni e le norme che caratterizzano la vita teatrale. La speranza è che il pubblico accolga queste nuove disposizioni con comprensione e rispetto, contribuendo così a mantenere viva l'atmosfera unica e magica che solo un grande teatro può offrire.

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