Negli ultimi mesi, la Russia ha intensificato le sue restrizioni sui servizi di comunicazione digitali, e ora sembra che WhatsApp, una delle app di messaggistica più popolari al mondo, possa essere aggiunta a un elenco di software soggetti a divieti. La notizia è stata riportata da Anton Gorelkin, vice capo della commissione informatica della Duma, il parlamento russo. Gorelkin ha dichiarato che è giunto il momento per WhatsApp di prepararsi a lasciare il mercato russo, un avvertimento che riflette le crescenti tensioni tra Mosca e le aziende tecnologiche occidentali.

Le preoccupazioni sulla sicurezza nazionale

In un post su Telegram, Gorelkin ha espresso preoccupazioni per la presenza di WhatsApp in Russia, sottolineando che l'app potrebbe essere vista come una minaccia alla sicurezza nazionale. Questa posizione si inserisce in un contesto più ampio di sanzioni e misure punitive che la Russia ha subito dopo l'invasione dell'Ucraina nel 2022. Meta, la società madre di WhatsApp, è stata designata come organizzazione estremista dalla Russia, un passo che ha segnato un netto deterioramento delle relazioni tra il governo russo e le aziende tecnologiche statunitensi.

Il 1 settembre 2023, il presidente Vladimir Putin ha emesso una direttiva volta a limitare ulteriormente l'accesso a software e app di comunicazione provenienti da "Paesi ostili", che hanno imposto sanzioni alla Russia. In tal senso, Gorelkin ha affermato che WhatsApp è destinato a essere uno dei servizi colpiti da queste restrizioni. L'idea di limitare l'accesso a servizi di comunicazione esterni si inserisce nella strategia complessiva del governo russo di aumentare l'autosufficienza digitale e di ridurre la dipendenza da tecnologie straniere.

Progetti di alternative locali

Un altro membro della commissione informatica, Anton Nemkin, ha ulteriormente avvalorato questa posizione, affermando che la presenza di WhatsApp nello spazio digitale russo rappresenta una violazione della sicurezza nazionale. Questa retorica evidenzia come le autorità russe stiano cercando di giustificare il divieto di servizi esterni attraverso il prisma della sicurezza e della sovranità nazionale.

Nel contesto di queste restrizioni, il governo russo ha già avviato progetti per sviluppare alternative locali a servizi di comunicazione di uso comune. A giugno, Putin ha firmato una legge che prevede la creazione di un'app di messaggistica affiliata allo stato, con l'obiettivo di ridurre la dipendenza dai servizi di aziende straniere. Questa nuova app mira a garantire che i dati degli utenti rimangano all'interno dei confini nazionali e siano gestiti da enti statali, un passo che si allinea con la crescente spinta della Russia verso la digitalizzazione e la sorveglianza.

Impatti sulla vita quotidiana e sull'economia digitale

In questo scenario, Gorelkin ha suggerito che il blocco di WhatsApp potrebbe favorire Max, una piattaforma di messaggistica russa lanciata a marzo 2023. Max è gestita da "Communication Platform", una sussidiaria di VK, la compagnia che sviluppa il popolare social network russo VKontakte, considerato l'equivalente russo di Facebook. L'intento del governo russo sembra essere quello di promuovere servizi locali, offrendo agli utenti alternative che siano sotto il controllo delle autorità.

Le misure restrittive nei confronti di WhatsApp e di altre piattaforme straniere non sono nuove in Russia. Negli ultimi anni, il paese ha implementato una serie di leggi e regolamenti che hanno reso difficile per le aziende occidentali operare nel mercato russo. Queste leggi spesso richiedono che i dati degli utenti siano archiviati in server situati in Russia e che le aziende forniscano accesso alle autorità russe per motivi di sicurezza. Di conseguenza, molti servizi di comunicazione e social media hanno dovuto adattarsi a queste norme o affrontare la possibilità di essere esclusi dal mercato.

La questione dell'accesso a WhatsApp in Russia ha suscitato preoccupazioni tra gli utenti, molti dei quali utilizzano l'app per comunicare con amici e familiari, nonché per motivi di lavoro. La possibilità di un blocco della piattaforma potrebbe avere ripercussioni significative sulla vita quotidiana delle persone e sull'economia digitale del paese. Gli utenti potrebbero trovarsi costretti a migrare verso alternative locali, che potrebbero non offrire le stesse funzionalità e livelli di sicurezza a cui sono abituati.

In conclusione, la situazione attuale mette in evidenza come la geopolitica possa influenzare il settore tecnologico e le libertà digitali. Le tensioni tra Russia e Occidente, alimentate dalla guerra in Ucraina e dalle sanzioni, hanno portato a una crescente chiusura della Russia verso i servizi di comunicazione esterni. Rimane da vedere come si evolverà la situazione e quali alternative verranno offerte agli utenti russi, in un contesto in cui la libertà di espressione e il diritto alla privacy sono sempre più minacciati dalle politiche governative.

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