Il mondo del marketing cosmetico è un terreno minato per i consumatori, caratterizzato da promesse impossibili, etichette ambigue e video promozionali che promettono effetti miracolosi. In un'epoca in cui le informazioni viaggiano a ritmi vertiginosi, orientarsi tra le varie proposte può diventare una vera sfida. Con l'avvento di Internet, il panorama è cambiato radicalmente, rendendo necessario un approccio critico e consapevole da parte dei consumatori. Durante la Milano Beauty Week, Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, e Vincenzo Guggino, segretario generale dell'Istituto Autodisciplina Pubblicitaria (Iap), hanno discusso dell'importanza di affrontare queste problematiche.

Le insidie del marketing cosmetico

Dona ha sottolineato che "non tutti fanno scelte consapevoli", evidenziando la proliferazione di informazioni che giungono attraverso molteplici canali: dalla radio alla televisione, dai cartelloni pubblicitari nelle città ai social media. Oggi, il nostro smartphone è una finestra aperta su un mondo di promesse. Questa accessibilità continua alle informazioni non sempre si traduce in un consumo informato. Infatti, molti consumatori possono essere facilmente attratti da offerte che promettono risultati straordinari, spesso a prezzi esorbitanti.

L'influenza dei social media

Il fenomeno degli influencer sui social media ha complicato ulteriormente la situazione. Guggino ha messo in evidenza come spesso vi sia una fusione tra contenuti promozionali e informativi, rendendo difficile per i consumatori discernere tra pubblicità e recensioni genuine. Questo fenomeno non solo confonde i consumatori, ma contribuisce anche a una cultura del consumo che premia l'apparenza piuttosto che la sostanza. La difficoltà sta nel riconoscere cosa sia un messaggio pubblicitario e cosa no, sottolineando l'importanza di una maggiore chiarezza nelle comunicazioni.

Il problema del greenwashing

Un altro aspetto critico del marketing cosmetico è legato al tema della sostenibilità e del cosiddetto "greenwashing". Questa pratica ingannevole consiste nel presentare un prodotto come più ecologico di quanto non sia in realtà. Guggino ha chiarito che, sebbene l'autodisciplina pubblicitaria svolga un ruolo fondamentale nel monitorare e stabilire norme per comunicazioni pubblicitarie corrette, esistono anche delle sfide. Le normative green sono spesso percepite come eccessivamente penalizzanti per chi desidera comunicare in modo etico e sostenibile. Questo può portare a una situazione in cui le aziende con reali valori ecologici possono essere scoraggiate dall’investire in pratiche sostenibili, temendo di non riuscire a soddisfare i requisiti normativi.

Strumenti per una maggiore consapevolezza

Per aiutare i consumatori a orientarsi meglio, esiste un'iniziativa utile: il database europeo Cosmile Europe. Questo strumento, sviluppato da Cosmetics Europe, offre informazioni dettagliate e indipendenti su circa 30.000 ingredienti utilizzati nei cosmetici. Attraverso Cosmile, i consumatori possono scoprire le proprietà, le funzionalità e l'origine degli ingredienti, nonché i principali prodotti in cui sono presenti. Questo tipo di iniziativa rappresenta un passo importante verso la trasparenza nel settore cosmetico, aiutando i consumatori a fare scelte più informate.

Tuttavia, non basta avere accesso a informazioni dettagliate. Dona ha evidenziato una regola fondamentale per difendersi dalle insidie del marketing cosmetico: leggere le etichette e approfondire. La consapevolezza è la chiave per evitare di cadere nelle trappole del marketing sleale. Inoltre, ha avvertito i consumatori di prestare particolare attenzione a qualsiasi offerta che sembri una scorciatoia per ottenere risultati immediati. La tentazione di un prodotto che promette cambiamenti rapidi e senza sforzo è un campanello d’allarme che non dovrebbe essere ignorato. È essenziale mantenere un approccio critico e una certa dose di scetticismo.

In un contesto in cui il marketing cosmetico è sempre più aggressivo, è fondamentale che i consumatori sviluppino una maggiore consapevolezza e competenza nel valutare i prodotti che acquistano. Con l'ausilio di strumenti come Cosmile e una buona dose di informazione, è possibile navigare tra le insidie del marketing cosmetico e fare scelte più consapevoli e responsabili.

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