Il 6 giugno 2023 ha segnato un momento cruciale per il cinema italiano, un settore che ha affrontato sfide significative e tensioni crescenti. Durante un incontro con il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, la Sottosegretaria Lucia Borgonzoni e il Direttore Generale Nicola Borrelli, è emersa la necessità di un dialogo costruttivo, atteso da tempo dai lavoratori del settore, come sottolineato dal Comitato Organizzativo #SIAMOAITITOLIDICODA.

Dopo un anno e mezzo di silenzi e polemiche, il clima di incertezza ha gravato sulle vite di migliaia di lavoratori e lavoratrici del cinema. Il comitato ha dichiarato: “Non possiamo dimenticare che siamo arrivati a questo punto dopo un periodo di grande difficoltà e instabilità”, esprimendo l'urgenza di passare dalle parole ai fatti. È fondamentale che il settore abbandoni le polemiche infondate e gli attacchi, come nel caso di Elio Germano, vittima di una gogna mediatica ingiustificata.

le istanze dei lavoratori del cinema

L'incontro del 6 giugno ha aperto la strada a una discussione più proficua, ma la frustrazione è palpabile. I lavoratori del cinema sono consapevoli che l'emergenza economica non si risolverà rapidamente e che le istanze presentate richiedono un intervento urgente. Tra le questioni cruciali emerse, vi è la gestione della ristrutturazione delle regole sul Tax Credit, che ha innescato una crisi senza precedenti a partire da giugno 2023. Questa situazione ha avuto gravi ripercussioni non solo sulle maestranze, ma anche sugli artisti meno noti.

Le principali istanze portate al tavolo durante l'incontro includono:

  1. Recupero dell'anno contributivo per il 2024 e 2025.
  2. Introduzione di un bonus una tantum per i lavoratori.
  3. Costituzione di un osservatorio permanente per monitorare i numeri reali dell'indotto.
  4. Creazione di un welfare permanente con criteri di accesso democratici.
  5. Abbassamento dei giorni necessari per il raggiungimento dell'anno contributivo ai fini pensionistici.

le dichiarazioni del ministro giuli

La dichiarazione del Ministro Giuli, secondo cui “la tagliola non scatterà”, è stata accolta con favore dal comitato. Questa norma avrebbe limitato l'eleggibilità dei costi del personale sul Tax Credit solo ai minimi sindacali maggiorati, creando ulteriori difficoltà. Il comitato ha sottolineato che “il nostro CCNL è fermo al 1999, persino scritto in Lire”, evidenziando l'urgenza di una riforma.

Sebbene la garanzia del Ministro di non applicare questa norma abbia fornito un certo sollievo, il comitato rimane vigile. “La nostra non è affatto una resa incondizionata. Resteremo estremamente attenti, perché la crisi continua a pesare sulle vite di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie”, hanno affermato i rappresentanti del comitato. Ogni sviluppo futuro sarà valutato in base alla rapidità e concretezza delle azioni intraprese.

l'importanza del dialogo continuo

La crisi del settore cinematografico italiano trascende numeri e statistiche; riguarda storie di vita e di sogni. Gli artisti, i tecnici e tutti i professionisti del settore affrontano sfide senza precedenti, e la loro richiesta di riconoscimento e sostegno è più che legittima. La cultura è un pilastro fondamentale della società e della nostra identità, e il suo riconoscimento deve andare di pari passo con il rispetto e la dignità per chi lavora in questo campo.

Per affrontare seriamente le sfide future, è essenziale che il dialogo con le istituzioni prosegua. Non basta una riunione; è necessario un impegno continuo per garantire che le istanze dei lavoratori siano ascoltate e attuate. Solo così sarà possibile costruire un futuro migliore per il cinema italiano, un settore simbolo di creatività e innovazione, che ora richiede attenzione e azioni concrete per ritrovare la sua forza.

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