
Villa Manin di Passariano, situata nel cuore del Friuli Venezia Giulia, diventa un palcoscenico per l'arte contemporanea con la mostra "Architetture Trasparenti". A partire dall'8 giugno e fino al 26 ottobre 2023, i visitatori possono immergersi in un'esperienza sensoriale unica, dove luce, riflessi, suoni e trasparenze si intrecciano in un percorso che sfida le tradizionali modalità di fruizione artistica.
L'evento, presentato in anteprima alla stampa dai curatori Guido Comis, Linda Carello e Daniele Capra, è promosso da Erpac Fvg nell'ambito del programma Go! 2025&Friends, contribuendo alle celebrazioni di Nova Gorica e Gorizia come Capitali Europee della Cultura 2025. Questo riconoscimento rappresenta un'importante opportunità per il territorio, che si propone di valorizzare il suo patrimonio culturale attraverso eventi di portata internazionale.
un'esperienza interattiva
"Architetture Trasparenti" si distingue per la sua capacità di coinvolgere il pubblico non solo come spettatore, ma come parte attiva dell'esperienza. Come affermato da Comis, "Non è una mostra da contemplare, ma da abitare". I visitatori sono invitati a esplorare spazi instabili e ingannevoli, dove ogni passo e ogni sguardo possono ridefinire la propria percezione della realtà circostante. Questo approccio interattivo è in perfetta sintonia con le tendenze contemporanee dell'arte, che mirano a superare il concetto tradizionale di osservazione passiva.
Le sedici installazioni presenti nella villa sono opere di artisti di fama internazionale, tra cui:
- Robert Irwin
- Giulio Paolini
- Jeppe Hein
- Gabriel Dawe
Questi artisti sono noti per la loro capacità di giocare con luce e spazio, creando opere che non solo decorano, ma trasformano l'ambiente circostante. Ad esempio, il "Two-Way Mirror Pavilion" di Dan Graham invita il pubblico a confrontarsi con i propri riflessi, creando un dialogo tra l'individuo e l'opera d'arte.
dialogo tra arte e architettura
Il percorso espositivo si snoda attraverso vari spazi della villa, dalla barchessa di levante al corpo centrale, fino al parco storico. Questo sviluppo consente alle opere di dialogare non soltanto tra loro, ma anche con il paesaggio e l'architettura barocca che caratterizzano Villa Manin. L'architettura della villa stessa diventa parte integrante dell'esperienza, creando un'atmosfera in cui interno ed esterno si fondono in un continuo scambio.
Tra i partecipanti alla mostra troviamo anche nomi di spicco come Petra Blaisse, con la sua azienda Inside Outside, e Christina Kubisch, che esplora la relazione tra suono e spazio. Le opere di Pae White, Dan Graham, Patrick Tuttofuoco, Matteo Negri e Anna Pontel arricchiscono ulteriormente il panorama artistico della mostra, ciascuna portando la propria visione e il proprio linguaggio espressivo.
riflessioni sull'arte contemporanea
La mostra "Architetture Trasparenti" non è solo un'opportunità per esplorare l'arte contemporanea, ma anche un invito a riflettere sul nostro rapporto con lo spazio e con le percezioni. La scelta di utilizzare materiali trasparenti e riflettenti crea una dimensione di illusione e realtà, invitando il visitatore a mettere in discussione ciò che vede e a esplorare le molteplici sfaccettature della percezione visiva.
La villa, che un tempo fu residenza dogale, si presta magnificamente a questa esplorazione. Costruita nel XVIII secolo per il patriciato veneziano, Villa Manin è un esempio di architettura barocca che incanta i visitatori con la sua bellezza e la sua storia. Oggi, con l'allestimento di "Architetture Trasparenti", la villa si riconferma come un luogo di dialogo tra passato e presente, tradizione e innovazione.
La mostra sarà aperta al pubblico dal martedì alla domenica, con orario continuato dalle 10 alle 19, permettendo così a un vasto pubblico di vivere questa esperienza unica. Con un'offerta così ricca e variegata, "Architetture Trasparenti" si presenta come un evento imperdibile per gli amanti dell'arte e della cultura, ma anche per chiunque desideri scoprire la magia che si cela dietro le trasparenze e i riflessi di Villa Manin.