
Negli ultimi mesi, un fenomeno virale ha catturato l'attenzione degli utenti dei social media, sia in Italia che all'estero: stiamo parlando dell'Italian brainrot. I nomi surreali, come "Tung Tung Tung Sahur" e "Trippi Troppi, Troppa Trippa", sembrano provenire da un universo alternativo, un mix di creatività e follia che ricorda le avanguardie storiche. Queste creature, generate tramite intelligenza artificiale, sono accompagnate da suoni e filastrocche spesso provocatorie, dando vita a un vero e proprio fenomeno culturale. Ma perché l'Italian brainrot ha avuto un successo così travolgente?
Il legame con il futurismo
Francesco Toniolo, professore universitario ed esperto di videogiochi e comunicazione digitale, offre una chiave di lettura affascinante. Secondo Toniolo, queste creazioni digitali evocano l’esperienza futurista, un movimento artistico e culturale nato in Italia all'inizio del XX secolo, che celebrava la modernità, la velocità e la tecnologia. "Se noi immaginassimo una realtà alternativa in cui gli Italian brainrot fossero stati creati da Marinetti oggi, sarebbero in tutti i manuali dei licei", afferma Toniolo, sottolineando la potenza innovativa di queste opere. Il futurismo, con la sua inclinazione a rompere le convenzioni, avrebbe trovato un terreno fertile in questo fenomeno contemporaneo.
Un approccio autocritico e ludico
La definizione di "brainrot", che tradotta letteralmente significa "marciume cerebrale", è spesso utilizzata per screditare contenuti considerati banali o privi di significato. Tuttavia, l'Italian brainrot ha un approccio autocritico. "Nasce con l'idea di prendersi un po' in giro", spiega Toniolo. Le creature create sono caratterizzate da una semplicità e da un'immediatezza che le rendono accessibili e divertenti. Questo fattore contribuisce al loro successo, poiché il pubblico è attratto dalla consapevolezza di far parte di un fenomeno ludico e ironico.
Collezionismo e mitologia collettiva
Un altro aspetto fondamentale del brainrot è il concetto di collezionismo. Toniolo fa un parallelo con il mondo dei Pokémon, dove il collezionismo gioca un ruolo centrale. Le aziende hanno già iniziato a produrre carte collezionabili, pupazzi e gadget ispirati a queste creature. Questo non solo alimenta l'interesse, ma crea anche un senso di comunità tra gli appassionati, che possono scambiarsi e mostrare le loro collezioni. Inoltre, la nascita anonima di queste creature ha contribuito a costruire una mitologia collettiva, dove ogni utente può contribuire con le proprie varianti e reinterpretazioni, generando un effetto a catena in cui il pubblico stesso diventa parte della creazione e della diffusione del fenomeno.
L'attrattiva del politicamente scorretto
Non possiamo ignorare l'attrattiva del "politicamente scorretto" che ha caratterizzato le prime incarnazioni di queste creature. Molte delle filastrocche associate a esse erano piene di insulti e bestemmie, elementi che, sebbene possano risultare incomprensibili per uno straniero, hanno una forte risonanza tra i giovani italiani. Questo linguaggio provocatorio ha attirato l'attenzione e stimolato la curiosità, rendendo il brainrot ancora più irresistibile. Con il passare del tempo, sebbene questa componente sia diminuita, il richiamo alla trasgressione rimane un elemento affascinante del fenomeno.
In sintesi, l'Italian brainrot non è solo un prodotto di intrattenimento, ma rappresenta un'interessante fusione tra cultura pop, arte contemporanea e una forma di espressione collettiva che sfida le norme. In un'epoca in cui i confini tra alta e bassa cultura sono sempre più sfumati, il brainrot offre una riflessione sulla nostra società, sulle nostre paure e aspirazioni. Le creazioni dell'Italian brainrot, sebbene apparentemente frivole, possono dunque essere interpretate come un modo per esplorare e rispondere a una realtà complessa e in continua evoluzione.
Con la sua giocosità e il suo spirito di sfida, l'Italian brainrot si inserisce perfettamente nel panorama culturale contemporaneo, dimostrando che anche in un mondo dominato dalla tecnologia, la creatività umana trova sempre nuovi modi per emergere.