La parità di genere nel settore cinematografico è un tema di crescente importanza, che merita attenzione e riflessione. Secondo il rapporto annuale "Gender Balance in Italian Film Crews", condotto dall'Università Cattolica e presentato da Mariagrazia Fanchi al Milano Film Fest, la situazione attuale è preoccupante. Se non ci saranno cambiamenti significativi, la parità numerica tra sceneggiatori e sceneggiatrici sarà raggiunta solo nel 2064, con una percentuale attuale del 27% di donne. Questo scenario mette in luce un problema strutturale che da anni affligge il mondo del cinema, dominato da una narrazione prevalentemente maschile.

iniziative per la valorizzazione della scrittura femminile

Durante il Milano Film Fest, è stata presentata la terza edizione del premio "Alf premi cinema", un'iniziativa biennale dedicata alla valorizzazione della scrittura cinematografica femminile. Curato da Aimara Garlaschelli e Gaia Guarducci, il festival si propone di far emergere le storie delle donne nella sceneggiatura, che spesso rimangono in ombra. L'attrice Anna Foglietta, sostenitrice attiva di questo progetto, ha sottolineato l'importanza di un punto di vista femminile: "Abbiamo bisogno di uno sguardo femminile sulle storie, soprattutto in un contesto dominato da una narrazione maschile per oltre un secolo".

Foglietta ha condiviso la sua esperienza personale, evidenziando i limiti imposti dal pensiero maschile: "Molti dei ruoli che ho interpretato sono stati funzionali a una narrazione che vede le donne come madri o figure di supporto". Questa rappresentazione non solo limita le opportunità per le attrici, ma influisce anche sulla percezione sociale delle donne e delle loro storie.

problematiche della rappresentazione femminile

Un altro intervento significativo è stato quello di Francesca De Martini, della società di produzione Unita. Durante il dibattito, De Martini ha evidenziato una problematica cruciale: "Spesso i personaggi femminili sono ridotti a mere costole di quelli maschili, e le donne sopra i 50 anni sembrano sparire dallo schermo". Questa osservazione mette in luce come il settore cinematografico trascuri le esperienze delle donne più mature, creando vuoti narrativi che non rappresentano la complessità dell'esperienza femminile.

Per affrontare questi problemi e raccontare le donne oltre stereotipi e cliché, il premio Alf cinema ha introdotto il Premio Donne Sceneggiatrici, assegnato da una giuria di esperti, tra cui la sceneggiatrice Isabella Aguilar e la scrittrice Donatella Di Pietrantonio. Questi premi celebrano il lavoro delle donne nel settore della sceneggiatura e mirano a incoraggiare una maggiore rappresentanza e diversità nella narrazione cinematografica.

un futuro inclusivo nel cinema

In aggiunta al Premio Donne Sceneggiatrici, il festival prevede anche il Premio Miglior Film Europeo al femminile e il Premio Registe Europee dell'ADV, dedicato alla miglior regia femminile nel settore della pubblicità e dei formati digitali. Queste iniziative sono fondamentali per promuovere una rappresentazione più equa e diversificata, creando spazi in cui le storie delle donne possano essere raccontate senza filtri.

Il percorso verso la parità di genere nel cinema è lungo e complesso, e la road map che ci conduce verso il 2064 è ancora piena di sfide. Tuttavia, eventi come il Milano Film Fest e premi come quelli dell'Alf rappresentano un passo importante verso un cambiamento culturale e strutturale. La crescente consapevolezza attorno a queste tematiche e l'attivismo di molte donne e uomini del settore possono contribuire a trasformare il panorama cinematografico italiano, rendendolo più inclusivo e rappresentativo.

La lotta per la parità di genere nel cinema non è solo una questione di numeri, ma anche di qualità e varietà di narrazione. Le storie delle donne meritano di essere raccontate e ascoltate, non come appendici di narrazioni maschili, ma come protagoniste di un discorso complesso e fondamentale per la società. Con la continua evoluzione del panorama culturale e l'emergere di nuove voci e prospettive, possiamo sperare che il 2064 non sia solo un traguardo numerico, ma l'inizio di una nuova era per la narrazione cinematografica.

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