Una fonte interna al movimento di Hamas ha confermato ad Al Jazeera che il gruppo ha accettato una nuova proposta di cessate il fuoco per Gaza, presentata dai mediatori. Questa notizia arriva in un contesto di crescente tensione e crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, dove i combattimenti hanno causato un numero elevato di vittime e la devastazione delle infrastrutture. Secondo la fonte, "Abbiamo informato i mediatori del nostro accordo sulla proposta presentata ieri".

Proposta di cessate il fuoco

La proposta per il cessate il fuoco prevede diverse misure significative, tra cui:

  1. Rilascio di dieci ostaggi israeliani ancora in vita e di diciotto deceduti.
  2. Invio di aiuti umanitari a Gaza tramite organizzazioni come la Mezzaluna Rossa e le Nazioni Unite.
  3. Un cessate il fuoco della durata di sessanta giorni, durante il quale dovrebbero iniziare i negoziati per porre fine alle ostilità.

Questa proposta rappresenta un tentativo di interrompere un conflitto che ha causato una grave crisi umanitaria e ha messo a dura prova la popolazione civile.

Reazioni internazionali

Tuttavia, la reazione internazionale non è stata unanime. Il former presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha espresso la sua opinione sulla situazione tramite il suo social network Truth, affermando: "Vedremo il ritorno degli ostaggi rimasti solo quando Hamas sarà affrontata e distrutta. Prima accadrà, maggiori saranno le possibilità di successo". Le sue parole riflettono una posizione dura nei confronti del gruppo militante e evidenziano le divisioni politiche e le diverse prospettive sulla soluzione del conflitto israelo-palestinese.

Situazione a Gaza

Il contesto militare continua a essere teso. Il capo di Stato Maggiore dell'Esercito israeliano, Eyal Zamir, ha approvato un piano per occupare Gaza City, che sarà presentato al ministro della Difesa. Secondo quanto riportato da Channel 12, Zamir ha affermato che l'evacuazione della popolazione di Gaza durerà poco meno di due mesi, seguita dall'accerchiamento e dall'occupazione della città. Durante i colloqui a porte chiuse, è stato ribadito l'impegno a ridurre al minimo l'uso delle forze di riserva, suggerendo una strategia di combattimento che potrebbe avere un impatto significativo sulla popolazione civile.

La situazione di vita a Gaza è sempre più difficile e critica. Il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli, ha descritto le condizioni drammatiche, affermando che "la vita qui è molto, molto difficile". È stato emesso un ordine di evacuazione per tutto il quartiere, con la distribuzione di tende per coloro che devono lasciare le loro case. Tuttavia, Romanelli ha sollevato preoccupazioni sull'impossibilità di trovare spazio per oltre due milioni di abitanti della Striscia.

Nonostante la disperazione, ci sono segnali contrastanti. Romanelli ha riferito che un'associazione ha distribuito un po' di verdura, come pomodori e patate, portando un momento di gioia tra la gente. Tuttavia, l'ordine di evacuazione continua a pesare sulla popolazione, e la necessità di aiuti umanitari è urgente. "I bambini hanno bisogno di tutto", ha sottolineato il missionario, richiamando l'attenzione sulla vulnerabilità dei più giovani in un contesto di conflitto.

La crisi umanitaria è aggravata da notizie preoccupanti provenienti dal ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas. Secondo le ultime statistiche, cinque palestinesi, tra cui due bambini, sono morti per malnutrizione nelle ultime 24 ore, portando a un tragico bilancio totale di 263 persone decedute a causa della fame e della malnutrizione da quando sono iniziate le ostilità, di cui 112 sono bambini. Questi dati evidenziano l'emergenza alimentare e sanitaria che colpisce la popolazione di Gaza, costretta a vivere in condizioni estreme.

Inoltre, almeno 17 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi dell'Esercito israeliano nella Striscia di Gaza dall'alba di oggi, tra cui otto persone che stavano aspettando aiuti umanitari. Questi eventi drammatici evidenziano come la situazione rimanga estremamente volatile e complessa, con ripercussioni devastanti per la popolazione civile.

Mentre le trattative per un cessate il fuoco proseguono, la comunità internazionale osserva con apprensione gli sviluppi. La speranza è che queste nuove proposte possano portare a una diminuzione della violenza e un miglioramento delle condizioni di vita per i residenti di Gaza, ma la strada da percorrere rimane lunga e irta di ostacoli.

Share this article
The link has been copied!