Il 20 maggio 2023, Diego Abatantuono ha festeggiato i suoi 70 anni, un traguardo che ha accolto con quella bonomia e saggezza che da sempre caratterizzano il suo personaggio pubblico. Sotto una barba che ricorda un profeta e con un occhio sbarazzino capace di smentire la parola, l'attore milanese ha dichiarato con ironia di non apprezzare affatto l'idea di invecchiare. Ma chi è veramente Diego Abatantuono? La sua storia affonda le radici nel cuore di Milano, dove è nato nel 1955 in via Dolci da un padre calzolaio di origini foggiane e una madre comasca.

le origini e l'inizio della carriera

La sua infanzia è segnata dalla comunità meridionale che, negli anni '50, ha popolato le periferie milanesi in cerca di lavoro. Da questa esperienza, Abatantuono trae ispirazione per il suo primo personaggio di successo: il "terrunciello", un tipico stereotipo dell'immigrato meridionale che porta in giro nei cabaret, prima con i Gatti del Vicolo Miracoli e poi come solista. Un'importante spinta alla sua carriera la riceve dalla madre, che lavora come guardarobiera al Derby, il tempio della comicità milanese, dove il giovane Abatantuono inizia a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo, inizialmente come tecnico delle luci.

Il Derby diventa un crocevia di talenti: qui Abatantuono incontra artisti del calibro di Massimo Boldi, Giorgio Faletti e Enzo Jannacci. La sua carriera prende forma tra le risate del pubblico e il supporto degli amici, tra cui l'inseparabile Ugo Conti. È nei palcoscenici milanesi che Abatantuono scopre la sua vera vocazione, un amore profondo per la comicità che lo porterà a diventare una figura iconica del panorama cinematografico e teatrale italiano.

la passione per il calcio e il cinema

La Milano degli anni '60 è un palcoscenico calcistico vibrante, e Diego, con il cuore da rossonero, si schiera dalla parte del Milan. La sua passione per il calcio è ben rappresentata da un aneddoto: "Diventai milanista - racconta - perché da piccolo trovai un giorno per terra il portafoglio di mio nonno. Lo aprii e vidi le foto ingiallite di padre Pio e Gianni Rivera, che io non conoscevo". Un momento che segna l'inizio di un legame indissolubile con la squadra del cuore.

La vera fortuna artistica di Abatantuono inizia nel 1980, quando partecipa a "La tappezzeria", uno spettacolo trasmesso dalla Rai. Ma è il cinema a riservargli sorprese. Le sue prime apparizioni in film come "Liberi, armati e pericolosi" e "Saxophone" non lasciano un segno indelebile, ma la situazione cambia quando i fratelli Vanzina lo coinvolgono nel progetto "Arrivano i Gatti". Da quel momento, Abatantuono attira l'attenzione di registi e produttori, tra cui Renzo Arbore e Steno.

il successo e le collaborazioni

Il 1982 segna un punto di svolta con l'uscita di "Eccezzziunale... veramente", un film che lo consacra come protagonista e incarna perfettamente il milanese tipico. La sua carriera continua a decollare, con ben sette film rilasciati nello stesso anno, da "Attila" a "Grand Hotel Excelsior". L'attore diventa una garanzia nel panorama della commedia italiana, ma è nel 1986 che Pupi Avati, noto per il suo occhio attento ai talenti, gli offre un ruolo drammatico in "Regalo di Natale", che si rivela un successo immediato.

Abatantuono è un artista versatile che sa mescolare comicità e drammaticità con grande naturalezza. La sua carriera prende una nuova direzione anche grazie al Teatro dell'Elfo, dove incontra Gabriele Salvatores, un regista che lo valorizza e lo coinvolge nei suoi progetti cinematografici. Il sodalizio tra Abatantuono e Salvatores dà vita a opere memorabili come "Marrakesh Express", "Turné" e "Mediterraneo", il film che nel 1992 vince l'Oscar per il miglior film straniero.

Negli ultimi anni, nonostante le sue apparizioni nel cabaret si siano diradate, Abatantuono ha mantenuto un legame con il pubblico, preferendo ruoli che riflettano il suo percorso di vita. "Non rifarei mai il cabaret di una volta: sarebbe penoso", afferma. Oggi, il suo approccio alla recitazione è più orientato verso la narrazione di storie significative, come il calcio o il cinema, piuttosto che il puro intrattenimento comico.

Diego Abatantuono, con il suo percorso artistico costellato di successi, rappresenta una figura emblematica della cultura italiana contemporanea, capace di reinventarsi e rimanere attuale in un panorama in continua evoluzione. Con 70 anni di vita e carriera alle spalle, il suo contributo al mondo dello spettacolo rimane incommensurabile, continuando a ispirare nuove generazioni di artisti e appassionati.

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