Carmen Consoli, la cantautrice catanese di fama internazionale, ha recentemente svelato il suo nuovo lavoro discografico intitolato "Amuri luci". Con questo album, Consoli segna un ritorno alle origini, cantando in siciliano, una lingua che non è solo un mezzo di espressione artistica, ma anche uno strumento di denuncia sociale e politica. Con il suo stile unico, Carmen riesce a mescolare melodie coinvolgenti e testi di grande impatto emotivo, portando alla luce le sue riflessioni su una realtà complessa e in continua evoluzione.

il potere del siciliano

Quando Carmen interpretava brani iconici in italiano, come "Amore di plastica", i suoi conterranei rimanevano colpiti dalla delicatezza delle sue armonie. Tuttavia, quando si esprime in siciliano, la sua voce diventa più incisiva e potente. "È quasi un urlare il disappunto", afferma, evidenziando come il suo nuovo disco nasca dall’urgenza di esprimere il proprio malcontento. Oggi, secondo Carmen, ci sono vari motivi per manifestare questo disappunto, e il suo impegno si fa palpabile.

un messaggio di impegno civico

In un momento di intensa attualità, Carmen ha condiviso la sua esperienza personale riguardo alle recenti manifestazioni per Gaza. "Ieri sera sono stata sveglia fino alle 4 a seguire le manifestazioni, mio figlio di 12 anni ha saltato scuola per partecipare", racconta. Questo gesto sottolinea l'importanza di educare le nuove generazioni all'impegno civico e alla solidarietà. Carmen esprime la sua volontà di agire e di far sentire la propria voce in un contesto di crescente conflitto.

Inoltre, la cantautrice riflette sulle contraddizioni della situazione attuale. "Se oggi partissi con la mia imbarcazione posteggiata ad Acitrezza per raggiungere Gaza, ci metterei del tempo, ma lo farei", afferma, evidenziando la sua determinazione a navigare in acque internazionali come simbolo di lotta per la pace e la giustizia.

la critica alla politica italiana

Il messaggio di Carmen è chiaro e diretto, specialmente nei confronti della politica italiana. "Come dice la mia grandissima amica Elisa, sbrigatevi perché è vero che la gente muore". La cantautrice critica l'approccio del governo di Giorgia Meloni riguardo alla situazione di Gaza, denunciando un atteggiamento ambiguo e non risolutivo. "Fa 3 oru 3 oru, il gioco delle tre carte", sottolinea, richiamando l'attenzione sulla necessità di un impegno concreto e immediato.

Nonostante la sua posizione critica, Carmen si mostra solidale verso il popolo israeliano che si oppone alla guerra, riconoscendo la complessità della situazione e il fatto che molte voci pacifiste non vengono ascoltate. "Io sono con il popolo di Israele che è contrario alla guerra e beffato perché accomunato ai sionisti suo malgrado", afferma, evidenziando un tema spesso trascurato nei dibattiti pubblici.

Con "Amuri luci", Carmen Consoli non offre solo un album, ma un vero e proprio manifesto di ribellione e consapevolezza. Questo lavoro, che segna l'inizio di una trilogia in tre lingue diverse, si apre con il siciliano, una lingua che Consoli considera fondamentale per esprimere il suo spirito critico. "Il siciliano è lingua di terra, i canti popolari esprimevano un disagio", spiega, dimostrando come il dialetto rappresenti un legame profondo con la sua identità culturale.

In conclusione, "Amuri luci" è un mosaico di memoria e coscienza civile, affrontando temi universali come la guerra, la ribellione e le migrazioni. Ogni canzone invita a riflettere sulle ingiustizie e a non rimanere in silenzio di fronte a ciò che non va. La canzone che dà il titolo all'album è dedicata a Giovanni Impastato, simbolo della lotta contro la mafia e della ricerca della verità, rappresentando un legame tra passato e presente e un richiamo a non dimenticare chi ha lottato per un futuro migliore.

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