I colloqui di Sharm El-Sheikh sul futuro della Striscia di Gaza stanno progredendo, in un contesto segnato dal secondo anniversario del tragico attacco del 7 ottobre, che ha avuto un impatto profondo sulla coscienza collettiva israeliana. Le ultime notizie dai negoziati parlano di un clima positivo, con mediatori e fazioni palestinesi che confermano l'ottimismo. Secondo le indiscrezioni, un possibile accordo potrebbe essere firmato entro il weekend, aprendo la strada al ritorno degli ostaggi all'inizio della prossima settimana.

l'ingresso di negoziatori di alto livello

Dopo i primi due round di discussioni tecniche, l’attenzione si sposta sull'ingresso di negoziatori di alto livello. Tra questi, l'inviato statunitense Steve Witkoff, il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim al-Thani, e il capo negoziatore israeliano Ron Dermer. La presenza di Witkoff è particolarmente significativa, data la sua influenza nell'iniziativa diplomatica statunitense per la regione.

le dichiarazioni di trump e le reazioni

Recentemente, Donald Trump ha rilasciato dichiarazioni sul processo di pace, affermando che "Hamas ha accettato cose molto importanti" e che anche "Netanyahu è stato molto positivo" riguardo alla sua proposta di accordo in venti punti. Queste affermazioni sono state confermate da un portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, sottolineando l'impegno di tutte le parti nel trovare un accordo. Tuttavia, l'ufficio del primo ministro israeliano ha avvertito di procedere con cautela, segnalando la presenza di potenziali ostacoli.

le richieste di hamas e le divergenze

Hamas ha manifestato un'apertura alla proposta di "consegnare le armi a un comitato egiziano-palestinese", ma ha rifiutato l'idea di un "comitato di transizione internazionale" guidato da figure controverse come Tony Blair. Inoltre, Hamas ha espresso l'intenzione di negoziare la futura gestione di Gaza con l'Autorità Nazionale Palestinese (ANP), suggerendo che le dinamiche interne palestinesi potrebbero influenzare significativamente la risoluzione del conflitto.

punti cruciali delle trattative

  1. Cessate il fuoco: Hamas ha richiesto un cessate il fuoco "per recuperare" gli ostaggi, con la liberazione prevista entro una settimana.
  2. Ritiro delle forze israeliane: Fonti egiziane hanno dichiarato che il ritiro delle forze di difesa israeliane (IDF) deve essere "completo" dopo il rilascio degli ostaggi, mentre Israele prevede un ritiro graduale.
  3. Scambio di prigionieri: La questione del rilascio di detenuti di alto profilo, come Marwan Barghouti, rappresenta uno dei nodi più complicati delle trattative.

Domani, i negoziatori si riuniranno nuovamente a Sharm El-Sheikh, con la presenza di mediatori egiziani e qatarini, affiancati da una delegazione turca. Gli Stati Uniti saranno rappresentati da Witkoff e Jared Kushner, il quale potrebbe giocare un ruolo chiave nelle trattative.

In serata, sono emersi segnali incoraggianti da Israele, con una fonte che ha dichiarato a Channel 12 che le autorità israeliane si stanno preparando al rilascio degli ostaggi. Se le parti non raggiungeranno un accordo, gli Stati Uniti potrebbero proporre un compromesso finale con un approccio "prendere o lasciare", una strategia che potrebbe accelerare il processo di negoziazione, ma anche inasprire le tensioni tra le parti coinvolte.

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