
In occasione del 25 giugno, anniversario della morte di Boris Vian, esce in libreria la raccolta di racconti "Formiche", edita da Marcos y Marcos. Questo volume, che racchiude undici storie ricche di meraviglia ed eccentricità, celebra la genialità di uno degli autori più poliedrici del XX secolo. Vian, scrittore, jazzista, cantautore e drammaturgo francese, ci ha lasciato nel 1959, a soli 39 anni, ma la sua opera continua a vivere e a influenzare generazioni di lettori e artisti.
Un viaggio nell'assurdo
"Formiche" è una raccolta che, come scrisse lo stesso Vian, propone storie "totalmente reali perché inventate da capo a piedi". Questo paradosso è emblematico del suo stile unico, che mescola la quotidianità con l'assurdo, il serio con il surreale. Le sue narrazioni si snodano attraverso temi universali come la guerra, l'amore e la musica, ma lo fanno con una freschezza e una follia che rispecchiano la vita così com'è: imprevedibile e talvolta caotica.
Un linguaggio pirotecnico
Nella traduzione di Giulia Colace e Olga Parano, e con una copertina firmata da Roberto Recchioni, "Formiche" riporta alla luce il linguaggio pirotecnico di Vian, caratterizzato da un sarcasmo che cela l'amarezza di chi vive in una società che non riesce a comprendere. I personaggi di Vian sono spesso una miscela di tenerezza e follia, un riflesso di un’autenticità cruda e spietata.
Tra le storie presenti in "Formiche" ci sono situazioni bizzarre e avventure che sfidano la logica. Ecco alcune delle più significative:
- Una notte trascorsa a covare mine, dopo una cena a base di zuppa di mostrine, un piatto che sembra uscito da un sogno surreale.
- Discussioni musicali che si chiudono su accordi di quinta aumentata, richiamando il profondo amore di Vian per la musica.
- Figure femminili incantevoli, come le ragazze di Tahiti che cantano con i seni scoperti, in un'epoca in cui la libertà di espressione stava iniziando a prendere piede.
L'intensità visiva di Vian
Il mondo di Vian è un luogo dove l'irrazionale si mescola al quotidiano. Descrive scene in cui idraulici malvagi si intrecciano con amplessi in camere volanti, dando vita a un'immagine della vita che è allo stesso tempo poetica e grottesca. La scrittura di Vian è intrisa di un'intensità visiva che riesce a catturare il lettore, come quando racconta di "nel bagno, il ronzio del cannello da saldatore azzurrava i margini del mio sogno con frange ossidate e irregolari", evocando un’immagine che è tanto affascinante quanto inquietante.
La vita e l'opera di Boris Vian continuano a essere oggetto di studio e ammirazione, testimoniando la sua capacità di affrontare temi complessi con un linguaggio unico e innovativo. Con "Formiche", i lettori hanno l'opportunità di riscoprire il suo genio creativo, che sfida le convenzioni e invita a riflettere sulla condizione umana in tutta la sua ricchezza e contraddizione.