
L'ex carcere di San Vito ad Agrigento sta vivendo una rinascita straordinaria, trasformandosi in un centro di arte e cultura. Questo edificio, costruito nel 1432 come convento e convertito in penitenziario nel XIX secolo, ha visto un lungo periodo di abbandono fino a oggi, quando grazie al progetto sostenuto da Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025, riacquista vita e significato. La Farm Cultural Park è alla guida di questa iniziativa, portando avanti progetti artistici e culturali che affrontano temi di grande rilevanza sociale, come le ingiustizie vissute da popoli colpiti da conflitti.
l'accoglienza del passato
All'ingresso dell'ex carcere, i visitatori sono accolti da un'atmosfera potente e inquietante. Il suono dell'acciaio sulle sbarre delle celle ricorda il dolore e la disperazione di un luogo carico di storia. La prima installazione, dedicata alla tragedia del popolo palestinese, intitolata "Non lascerò mai la mia casa VIVO", è preceduta da enormi fotografie che illustrano gli insediamenti arabo-israeliani. Queste immagini raccontano la storia di un popolo attraverso i decenni, da prima della Nakba fino ai giorni nostri.
un percorso di riflessione
Il progetto di recupero include anche un muro di mattoni a forma di labirinto, progettato dai palestinesi Raza Zoubi Zeidani e Daher Zeidani, che invita alla riflessione su libertà e confini. Dove un tempo si trovava il cortile delle ore d'aria, oggi si apre una vasca d'acqua, simbolo di rinascita e speranza. Le installazioni artistiche si intrecciano con la memoria storica, creando un dialogo tra passato e presente.
Inoltre, il progetto Countless Cities rappresenta un'importante iniziativa dedicata alle città del mondo, con focus su Nazareth, Medellin e Haiti. Ideato da Andrea Bartoli e Florinda Sajeva, questo progetto ha già dato nuova vita a cortili storici a Favara, ospitando opere d'arte contemporanea e residenze per artisti.
una visione a lungo termine
Il progetto di Agrigento 2025 non si limita a eventi temporanei, ma mira a un impegno duraturo per la manutenzione e il recupero del patrimonio culturale e naturale. Tra le iniziative, si segnala la valorizzazione del giardino monumentale di Villa Genuardi, concepito come un parco urbano che collega la città antica e quella moderna. Si sta anche lavorando al recupero dell'ex auditorium di Aragona, una delle tante strutture incompiute che potrebbero rinascere grazie a queste iniziative.
Un'altra realtà significativa è il progetto Diodoros, che si propone di preservare la biodiversità nel Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, tutelato dall'UNESCO. Attraverso collaborazioni con aziende di alto profilo, i terreni demaniali vengono concessi per la custodia del patrimonio arboreo, contribuendo alla salvaguardia della flora locale.
In occasione di Agrigento Capitale della Cultura 2025, ogni venerdì, Casa Diodoros diventa un punto di incontro per produttori agricoli, turisti e residenti, offrendo laboratori interattivi e narrazioni culturali condotte da esperti. Questa sinergia tra biodiversità e patrimonio storico arricchisce ulteriormente l'esperienza della Valle dei Templi.
Il recupero dell'ex carcere di San Vito rappresenta quindi un'importante opportunità per riflettere sulla storia, la cultura e i diritti umani, rendendo questo spazio un simbolo di speranza e rinascita per la comunità di Agrigento e oltre.