
Un milione di euro. Questa è la sorprendente somma che un giovane erede milanese ha speso in tre anni tra champagne, cocaina e notti con escort presso la celebre Gintoneria di Davide Lacerenza. Questo locale, situato nel cuore di Milano, è finito sotto i riflettori di un'inchiesta che ha portato all'arresto del suo proprietario, insieme a Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, e al presunto collaboratore Davide Ariganello.
I pacchetti su misura
Le indagini, avviate a seguito di segnalazioni della UIF di Bankitalia riguardo a flussi finanziari sospetti, hanno rivelato che il giovane, ufficialmente disoccupato dal 2008 ma erede di un consistente patrimonio familiare, continuava a effettuare bonifici fino a pochi giorni prima degli arresti, avvenuti nel marzo 2025. Le transazioni, che variavano da 10.000 a 70.000 euro a serata, erano destinate a "pacchetti" esclusivi che includevano alcol, droga e servizi sessuali, consumati nel privè del locale o addirittura consegnati a domicilio.
La Guardia di Finanza, attraverso il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, ha coordinato l'indagine sotto la direzione della pm Francesca Crupi, riuscendo a ricostruire la rete di servizi offerti dalla Gintoneria. Questo ha suscitato preoccupazioni tra le autorità, che hanno iniziato a monitorare più da vicino le attività del locale.
La testimonianza del cliente
Un testimone chiave, identificato con le iniziali S.S., ha raccontato agli inquirenti di come sia entrato per la prima volta nel locale nel 2020. Da quel momento, Davide Lacerenza avrebbe iniziato a portargli a casa ragazze, anche cinque alla volta, insieme a sostanze stupefacenti. "Pagavo tutto io: vino, escort e cocaina", ha dichiarato il giovane, rivelando dettagli di serate sfrenate. Una delle notti più memorabili, tra il 7 e l'8 maggio 2024, gli sarebbe costata ben 70.000 euro, mentre in un'altra occasione, per un compleanno, avrebbe speso oltre 10.000 euro.
Il sequestro e i soldi all’estero
L'indagine ha portato non solo agli arresti, ma anche al sequestro della Gintoneria, situata in via Napo Torriani. Durante l'udienza, Stefania Nobile, assistita dall'avvocato Liborio Cataliotti, ha richiesto la revoca del sequestro preventivo di circa 900.000 euro, già confermato dal gip. Tuttavia, gli inquirenti hanno rintracciato solo una piccola parte del presunto profitto illecito, ammontante a circa 80.000 euro, di cui 33.000 trovati su un conto in Lituania.
Nel frattempo, Davide Lacerenza, mentre si trovava agli arresti domiciliari, è stato ricoverato in ospedale a causa di un Tia, aggiungendo un ulteriore capitolo a questa intricata vicenda. La Gintoneria, un luogo di lusso e trasgressione, si è trasformata in un simbolo di eccessi e illegalità, attirando l'attenzione di media e autorità in modo inaspettato.