Donald Trump ha recentemente espresso le sue opinioni contro le politiche migratorie e ambientali europee durante il suo intervento all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Secondo Trump, l'immigrazione incontrollata e le strategie energetiche considerate "verdi" stanno conducendo l'Europa verso un baratro. Il suo avviso è chiaro: "L'immigrazione e le loro idee energetiche suicide saranno la morte dell'Europa occidentale se non si fa qualcosa immediatamente". Durante il suo discorso, ha enfatizzato che il continente sta affrontando guai seri a causa dell'arrivo di immigrati in gran numero.
Le critiche a politiche europee e all'Onu
Trump ha sostenuto che i paesi europei sono bloccati dalla volontà di apparire "politicamente corretti", il che impedisce loro di affrontare seriamente la questione dell'immigrazione. Ha accusato l'Onu di non risolvere il problema, ma di incoraggiare l’invasione di alcuni paesi attraverso l'immigrazione illegale. In particolare, ha criticato il sindaco di Londra, Sadiq Khan, definendolo "terribile" nella gestione del fenomeno migratorio.
La crisi ucraina e le politiche energetiche
In merito alla crisi ucraina, Trump ha affermato che gli Stati Uniti sono pronti a implementare tariffe contro la Russia se Mosca non si mostrerà disponibile a negoziare. Ha esortato i paesi europei a interrompere immediatamente l'acquisto di petrolio russo, definendo la loro dipendenza "imbarazzante". Durante il suo intervento, ha dichiarato: "Oggi ne parlerò con la Ue", sottolineando l'importanza di una risposta unita contro le aggressioni russe.
Le posizioni sul cambiamento climatico e la Palestina
Trump ha anche attaccato le politiche green, definendo il cambiamento climatico "la più grande truffa mai perpetrata al mondo". Ha puntato il dito contro la Cina, accusandola di inquinare senza responsabilità, mentre accusa l'Occidente di adottare misure eccessivamente restrittive e dannose per le proprie economie.
In merito alla questione della Palestina, Trump ha condannato il riconoscimento della Palestina da parte di alcuni paesi, definendolo una "ricompensa per Hamas". Ha chiesto la liberazione immediata degli ostaggi e ha lamentato la mancanza di riconoscimento da parte delle Nazioni Unite per i suoi sforzi nel porre fine a conflitti prolungati. "Le parole vuote non risolvono le guerre", ha ribadito, evidenziando la sua frustrazione nei confronti dell'ente globale.
Nell'atmosfera tesa dell'assemblea, il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha aperto i lavori con un discorso che denunciava il caos e l'impunità che caratterizzano l'attuale situazione mondiale. Ha esortato i leader mondiali a riflettere su queste problematiche e ad agire con urgenza.
Mentre il mondo osserva, Trump sembra determinato a ripristinare i rapporti con il mondo arabo-musulmano, riunendo leader del Golfo a New York per discutere un piano post-bellico per Gaza, cercando di riaffermare il suo ruolo di leader nel panorama geopolitico internazionale.