
Un tragico incidente ha scosso la comunità di Reggio Emilia il 29 aprile 2025, quando un giovane di 21 anni, originario del Pakistan, ha perso la vita investito da un autobus mentre si trovava sul suo monopattino elettrico. Quella giornata, che avrebbe dovuto segnare l'inizio di una nuova avventura lavorativa, si è trasformata in una tragedia inaspettata. "Era finalmente il suo primo giorno di lavoro, dopo due anni di precarietà. Era al settimo cielo", ha raccontato un cugino della vittima, visibilmente provato dall'accaduto.
Il primo giorno di lavoro in Italia
Il giovane, che viveva a Reggio Emilia con il padre e i suoi due fratelli, di 23 e 26 anni, era arrivato in Italia due anni fa grazie al ricongiungimento familiare. Come riportato da *La Gazzetta di Reggio*, il giorno dell'incidente rappresentava una svolta cruciale per lui: avrebbe iniziato a lavorare in un'autofficina gestita da connazionali. "Era entusiasta di intraprendere questa nuova fase della sua vita", ha aggiunto il cugino, sottolineando l'importanza di questo traguardo.
Recentemente, il giovane aveva ottenuto il permesso di soggiorno, un passo fondamentale per la sua integrazione in Italia. La sua ambizione andava oltre il lavoro; aveva anche deciso di eliminare i suoi profili su TikTok e altri social media per dedicarsi al conseguimento della patente di guida. "Voleva davvero impegnarsi e costruire il suo futuro", ha evidenziato il cugino, rivelando la determinazione del giovane nel realizzare i suoi sogni.
Il padre aveva comprato casa
La famiglia del giovane stava attraversando un periodo di cambiamenti significativi. Il padre, infatti, aveva recentemente acquistato una casa e stava avviando le pratiche per portare il resto della famiglia a Reggio Emilia. "Era un momento di speranza e nuovi inizi per tutti noi", ha commentato il cugino, riflettendo sull'ottimismo che circondava la famiglia prima dell'incidente.
In questo contesto di rinnovata stabilità, il giovane aveva trovato un lavoro che rappresentava una vera opportunità. "In famiglia insistevamo affinché prendesse la patente, e ora che aveva trovato lavoro, era pronto a dedicarsi completamente a questo obiettivo", ha aggiunto il cugino, colpito dalla perdita. "Purtroppo, il destino ha deciso diversamente".
Il cugino: “Una fatalità, nessuna vendetta”
La reazione della famiglia all'incidente è stata di incredulità e dolore. "Quando abbiamo ricevuto la notizia, non riuscivamo a credere che fosse successo. Siamo rimasti scioccati", ha dichiarato il cugino, cercando di elaborare il dramma che ha colpito le loro vite.
Nonostante la tragedia, il cugino ha voluto chiarire la posizione della famiglia riguardo all'incidente. "Ci siamo rivolti a un avvocato, ma non incolpiamo nessuno. L'autista non ha agito con intenzione. Non cerchiamo vendetta, è stata una tragica fatalità", ha concluso, esprimendo un desiderio di pace e comprensione in un momento così difficile.
La comunità di Reggio Emilia si stringe attorno alla famiglia del giovane, colpita da una perdita che ha lasciato un segno profondo. La vita di un ragazzo pieno di sogni e speranze è stata spezzata in un attimo, ma il ricordo della sua determinazione e del suo spirito vivrà nei cuori di chi lo ha conosciuto.