Il panorama del cinema italiano è attualmente in tumulto, e le parole di Riccardo Tozzi, produttore di spicco e già presidente dell'Anica, mettono in luce una situazione critica che potrebbe segnare un punto di non ritorno per l'industria cinematografica del nostro Paese. Durante un incontro alla Festa del Cinema di Roma, in occasione della presentazione del documentario "La diaspora delle Vele" di Francesca Comencini, Tozzi ha espresso la sua preoccupazione per i recenti tagli previsti dal governo, sottolineando che ciò che stiamo vivendo è qualitativamente e quantitativamente diverso dalle precedenti crisi che hanno afflitto il settore.

la crisi senza precedenti

Tozzi ha affermato che ci si trova di fronte a una crisi senza precedenti, prevedendo che nei prossimi mesi si assisterà a un calo vertiginoso dell'attività cinematografica, ben oltre il 30% registrato in passato. L'industria cinematografica italiana, che attualmente rappresenta circa il 30% del mercato totale, rischia di subire un blocco generale. Senza una produzione costante di film italiani, molte sale potrebbero chiudere, privando il pubblico di un'importante forma di intrattenimento e cultura.

l'impatto sulla fiction italiana

Un altro punto cruciale sollevato da Tozzi riguarda la fiction italiana, che gioca un ruolo fondamentale per Rai 1 e, di conseguenza, per l'intera Rai. La sospensione della produzione di nuove fiction, che è già in atto e che potrebbe protrarsi per un periodo indefinito, crea un vuoto che avrà ripercussioni significative su grandi strutture e sull'intero ecosistema audiovisivo. Questo scenario non solo minaccia l'occupazione di migliaia di professionisti del settore, ma mette anche in discussione la sostenibilità economica di un'industria che ha visto una crescita notevole negli ultimi 15 anni.

la necessità di riforme

Tozzi ha riconosciuto che alcuni dei problemi attuali derivano da comportamenti inadeguati e dalla perdita di controllo da parte di chi gestisce le risorse. È evidente che il Ministero delle Finanze ha dovuto affrontare situazioni di sforamento del bilancio, ma la soluzione proposta dal produttore consiste nel:

  1. Sedersi attorno a un tavolo per avviare un'analisi approfondita.
  2. Riformulare un sistema di sostegno che sia efficace e sostenibile.
  3. Esplorare aliquote diverse per garantire un supporto solido all'industria.

Tozzi ha anche sottolineato l'importanza di superare l'immagine pittoresca e stereotipata del "cinemetto romano" legato a una certa ideologia, evidenziando invece il valore dell'industria cinematografica italiana contemporanea. Questo settore non è solo un luogo di creatività, ma rappresenta un'importante risorsa economica per il Paese, in grado di generare lavoro e contribuire alla cultura nazionale.

In questo momento delicato, Tozzi ha sottolineato come esista una grande distanza di comprensione tra il governo e il mondo del cinema. La politica sembra non avere una chiara percezione dell'importanza di questo settore e delle sue dinamiche economiche. Ci vorrà tempo e impegno da parte di associazioni e professionisti del settore per colmare questo divario, spiegando ai rappresentanti politici la portata dell'industria cinematografica e l'importanza di un supporto adeguato.

Il tax credit, strumento già adottato con successo da molti Paesi, compresa l'America, è visto come una possibile soluzione per garantire la sostenibilità del settore. Tozzi ha insistito sulla necessità di sviluppare un sistema prevedibile e compatibile con il bilancio dello Stato, in modo da garantire un supporto continuo e gestibile per le produzioni italiane.

La preoccupazione di Tozzi non è un caso isolato; molti professionisti del settore stanno esprimendo ansia per il futuro del cinema italiano. L'industria ha già affrontato sfide significative nel corso degli anni, tra cui la crescente concorrenza delle piattaforme di streaming e i cambiamenti nei gusti del pubblico, ma ora si trova di fronte a una crisi che potrebbe avere conseguenze devastanti.

In un momento in cui l'arte e la cultura hanno bisogno di essere valorizzate e sostenute, la questione dei tagli al cinema italiano assume un'importanza cruciale. La capacità di un Paese di raccontare storie, esprimere idee e condividere esperienze attraverso il cinema è fondamentale per la sua identità culturale. La speranza è che, attraverso un dialogo costruttivo e una visione lungimirante, si possa trovare una via per salvaguardare un patrimonio inestimabile, garantendo un futuro prospero per il cinema italiano.

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