Non ha ancora recitato in un film, eppure Tilly Norwood, la prima attrice creata con intelligenza artificiale, è già al centro di un acceso dibattito che scuote Hollywood. Presentata durante un panel allo Zurich Summit, nell’ambito dello Zurich Film Festival, la sua apparizione ha sollevato interrogativi e preoccupazioni su come l'industria cinematografica possa evolversi in un'era in cui la tecnologia avanza a passi da gigante.

Il campanello d'allarme era già stato suonato con il film "Megan" (M3GAN), uscito nel 2022, che metteva in guardia sui rischi derivanti da un uso eccessivo dell'intelligenza artificiale. Con Tilly, però, la finzione ha superato i confini della realtà, costringendo gli operatori del settore a confrontarsi con una nuova e inquietante realtà. Tilly Norwood è stata ideata dallo studio di produzione di Eline Van der Velden, un’attrice, comica e technologist olandese, con ambizioni di diventare la prossima grande star, al pari di Scarlett Johansson o Natalie Portman.

la performance di Tilly e il suo impatto nei social media

Durante il suo intervento a Zurigo, Tilly ha dimostrato le sue abilità in una breve performance cinematografica e ha persino un profilo sui social media, oltre a un sito web che la presenta come un'attrice con base a Londra. La sua bio su Instagram recita: "Tilly Norwood, o ci arrivi o fai finta di nulla, sono una creazione". Qui, si definisce un'aspirante attrice che ama trascorrere il tempo nelle caffetterie, circondata da immagini che la ritraggono in scene di vita quotidiana o in azioni avventurose, proprio come farebbe un essere umano.

Il suo successo virtuale ha attirato l'attenzione di agenti e società di rappresentanza, in attesa di scritturare Norwood per vari progetti. Questa crescente popolarità ha scatenato reazioni negative in tutto il settore cinematografico, in particolare tra i membri del sindacato degli attori, Sag-Aftra. I rappresentanti del sindacato hanno affermato chiaramente che "la creatività è, e deve rimanere, incentrata sull'essere umano" e hanno espresso la loro contrarietà all'idea di sostituire gli attori umani con entità sintetiche.

la risposta di Eline Van der Velden alle critiche

Eline Van der Velden, la creatrice di Tilly, ha sentito la necessità di rispondere alle critiche. In una dichiarazione ufficiale ha affermato: "A tutti coloro che hanno espresso rabbia per la creazione del mio personaggio con IA, Tilly Norwood, non è una sostituzione di un essere umano, è un lavoro creativo, un'opera d'arte". Ha continuato sottolineando che l'intelligenza artificiale non deve essere vista come una minaccia per l'arte, ma piuttosto come un nuovo strumento che può ampliare le possibilità creative.

Ecco alcuni punti chiave della sua dichiarazione:

  1. L’IA è un nuovo strumento creativo, non una sostituzione.
  2. La creatività deve rimanere umana.
  3. L’IA offre nuovi modi di immaginare e costruire storie.

una nuova frontiera nel panorama cinematografico

Tilly Norwood non è solo una creazione digitale; rappresenta una nuova frontiera nel panorama cinematografico. La sua presenza sui social media è significativa: ha account su TikTok e YouTube, dove interagisce con il pubblico e condivide contenuti che riflettono il suo "essere" come attrice virtuale. Questo solleva questioni importanti non solo sull'arte e la creatività, ma anche sull'identità e sull'autenticità in un'epoca in cui la tecnologia sta ridefinendo il nostro modo di vedere e comprendere il mondo.

La creazione di Tilly Norwood ha acceso un dibattito su cosa significhi essere un attore nel XXI secolo e su come l'industria cinematografica si adatterà alle nuove tecnologie. Mentre alcuni vedono l'IA come un'opportunità per innovare e creare nuove forme di intrattenimento, altri temono che questa evoluzione possa minacciare posti di lavoro e l'essenza stessa dell'arte.

La storia di Tilly è solo all'inizio e il suo impatto su Hollywood e oltre potrebbe essere solo il primo passo in una lunga serie di cambiamenti. Sarà interessante osservare come si svilupperanno le dinamiche tra attori umani e creazioni artificiali e quale sarà il futuro del cinema in un mondo sempre più influenzato dall'intelligenza artificiale.

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