In un’epoca in cui la superficialità sembra dominare, due stilisti di talento, Simone Botte e Filippo Biraghi, ci invitano a riflettere sull'importanza dei dettagli. La loro collezione, presentata alla Fondazione Sozzani durante la Milano Fashion Week, porta il provocatorio titolo "Il diavolo è nei dettagli". Questa frase, un adagio ben noto, ci ricorda di prestare attenzione a ciò che spesso viene trascurato, sottolineando come siano proprio le piccole cose a fare la differenza tra un pensiero forte e uno debole.

La scelta cromatica e la base della collezione

Botte e Biraghi hanno scelto di limitare la palette cromatica della collezione a sfumature di bianco, corda, écru, insieme a gradazioni di grigio e nero. Questa scelta non è casuale, ma riflette una volontà precisa: concentrare l'attenzione su un singolo capo alla volta. La loro proposta si basa su una "base" uniforme, costituita da una semplice t-shirt e un paio di shorts, creando in questo modo una tela su cui si possono esprimere dettagli che altrimenti potrebbero passare inosservati.

L'importanza dell'upcycling nella moda

La tendenza all'upcycling, sempre più rilevante nel mondo della moda, gioca un ruolo fondamentale nella collezione di Simon Cracker. Botte e Biraghi hanno scelto di lavorare materiali esistenti per dare vita a nuovi pezzi, trasformando il concetto di moda sostenibile in un manifesto estetico. I dettagli "fuori scala", come la vernice bianca e il trompe l'œil, conferiscono un’originalità che ricorda il lavoro di Martin Margiela, uno dei pionieri nel campo della moda concettuale.

Le Crocs, accessorio controverso ma sempre più in voga, sono state reinventate per l’occasione. Gli stilisti le hanno decorate con graffiti, patch e charm, rendendole un elemento distintivo che arricchisce il look complessivo. Questo approccio ludico e ironico riflette l’intento di Botte e Biraghi di rompere gli schemi della moda tradizionale, invitando i loro spettatori a non prendersi troppo sul serio.

Un messaggio profondo attraverso i dettagli

La scelta di focalizzarsi su dettagli specifici non è solo una questione estetica, ma anche un modo per comunicare un messaggio più profondo. Ogni cucitura, ogni colore e ogni accessorio raccontano una storia che invita a riflettere sulla nostra relazione con la moda e con gli oggetti che indossiamo. In un momento storico in cui il consumismo dilaga, l’attenzione ai dettagli diventa un atto di resistenza, un modo per riscoprire il valore della qualità rispetto alla quantità.

La presentazione della collezione alla Fondazione Sozzani, un luogo simbolico per la moda e la cultura contemporanea, ha rappresentato un ulteriore passo nel percorso creativo di Simon Cracker. La Fondazione, nota per il suo impegno nella promozione di artisti emergenti e per la sua apertura alle nuove idee, ha fornito il palcoscenico ideale per mostrare la visione di Botte e Biraghi. La scelta di questo spazio non è casuale; rappresenta un legame con il mondo artistico e un richiamo a una moda che non è solo consumo, ma anche espressione e riflessione.

Durante la Milano Fashion Week, evento che attira l'attenzione di esperti del settore, influencer e appassionati di moda, la collezione di Simon Cracker si è distinta per il suo approccio innovativo e la sua capacità di far riflettere. In un contesto in cui le sfilate spesso si concentrano su effetti speciali e presentazioni stravaganti, l'intento di Botte e Biraghi di tornare all'essenza della moda, focalizzandosi sui dettagli e sulla sostanza, è un messaggio che risuona fortemente.

In sintesi, la collezione di Simon Cracker ci invita a tornare a una visione più profonda e riflessiva della moda. "Il diavolo è nei dettagli" non è solo un titolo, ma un vero e proprio mantra per chiunque desideri avvicinarsi al mondo della moda con uno sguardo critico e consapevole. Botte e Biraghi non solo presentano una collezione, ma offrono anche una lezione su come possiamo tutti prestare maggiore attenzione ai dettagli, sia nella moda che nella vita quotidiana.

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