L'auditorium del Padiglione Italia ha recentemente ospitato un evento di grande rilevanza, intitolato "Oltre il reale: comprendere lo spazio interpersonale nella VR". Questo incontro ha attirato un pubblico variegato di visitatori e professionisti, desiderosi di esplorare le potenzialità della realtà virtuale (VR) nel contesto delle interazioni umane. Organizzato da EY, leader nei servizi professionali, in collaborazione con l'Università La Sapienza di Roma e l'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), l'evento si è concentrato sull'influenza della prossemica, ovvero lo spazio interpersonale, da fattori psicologici, corporei e culturali, sia nel mondo reale che in quello virtuale.

Il team di esperti e le metodologie di ricerca

Il talk è stato guidato da un team di esperti, tra cui Salvatore Maria Aglioti, professore di Neuroscienze cognitive alla Sapienza, Althea Frisanco, ricercatrice dell'IIT, e Matteo Lisi, anch'egli ricercatore della Sapienza. Durante la presentazione, sono state illustrate le metodologie adottate per analizzare come i visitatori del Padiglione Italia interagiscono con avatar di diverse etnie in vari contesti virtuali. Giuseppe Perrone, partner di EY, ha evidenziato l'importanza della VR come acceleratore nel campo delle scienze, sottolineando come le differenze culturali possano influenzare le misurazioni in questo tipo di esperimenti.

L'importanza della ricerca interculturale

La ricerca di EY si inserisce in un contesto più ampio di studio sulle dinamiche relazionali tra individui di culture diverse. "Oggi abbiamo voluto raccontare alla platea giapponese come le differenze tra le culture possono determinare impatti diversi in questo tipo di misurazioni," ha affermato Perrone. La presenza di un pubblico internazionale ha reso l'evento ancora più significativo, offrendo l'opportunità di condividere scoperte e esperienze in un ambiente multiculturale.

L'esperimento, come spiegato dal ricercatore Matteo Lisi, si concentra sull'analisi della regolazione dello spazio interpersonale da parte delle persone, tenendo conto delle loro diverse etnie e dei pregiudizi, sia espliciti che automatici. "Stiamo indagando come le persone reagiscono all'interazione con avatar che rappresentano diversi gruppi etnici," ha affermato Lisi. Questo approccio permette di approfondire la comprensione delle dinamiche sociali e culturali che influenzano il nostro comportamento in situazioni di interazione.

Innovazioni e applicazioni future

Un aspetto innovativo dell'esperimento è la sua adattabilità ai tratti somatici di persone asiatiche e caucasiche. La ricerca non si limita a esaminare le reazioni di un'unica etnia, ma si propone di esplorare le reazioni di tutte le diverse etnie. Alla prima fase dell'esperimento, come sottolineato dalla ricercatrice Althea Frisanco, seguirà una seconda fase, in cui verrà testata una nuova dimensione della VR. "Uno degli obiettivi futuri di questo esperimento sarà quello di vedere se, mettendo le persone nel corpo di un altro, cambia il modo in cui regoliamo il nostro spazio interpersonale," ha spiegato Frisanco.

Questo approccio innovativo non solo mira a migliorare la comprensione delle interazioni sociali in un contesto virtuale, ma può anche avere applicazioni pratiche nel campo della formazione interculturale e della sensibilizzazione alle diversità. La VR potrebbe diventare uno strumento potente per educare le persone a riconoscere e superare i propri pregiudizi, promuovendo una maggiore empatia e comprensione tra culture diverse.

La collaborazione tra EY, La Sapienza e l'IIT rappresenta un esempio di come le istituzioni accademiche e le aziende possano lavorare insieme per avanzare nella ricerca scientifica e nell'innovazione tecnologica. Questa sinergia non solo arricchisce il panorama della ricerca italiana, ma offre anche opportunità di networking e scambio di idee tra esperti di diversi settori.

In un'epoca in cui le tecnologie digitali stanno rapidamente trasformando il nostro modo di comunicare e interagire, eventi come quello al Padiglione Italia di Expo assumono un'importanza particolare. La realtà virtuale non è solo un mezzo di intrattenimento, ma può diventare un'importante piattaforma per la ricerca e l'educazione, permettendo di esplorare dimensioni dell'esperienza umana che altrimenti rimarrebbero inaccessibili.

La crescente attenzione verso le dinamiche interculturali e la prossemica nella VR potrebbe anche influenzare il modo in cui le aziende progettano i loro prodotti e servizi, rendendoli più inclusivi e attenti alle diversità. In un mondo sempre più globalizzato, la capacità di comprendere e gestire le differenze culturali diventa un fattore chiave per il successo, sia a livello individuale che aziendale.

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