
Un evento di grande importanza culturale e storica si sta preparando a prendere vita a Potenza. Dopo oltre dieci anni di chiusura, l'ex Palazzo Enel, situato in corso Garibaldi e costruito tra il 1938 e il 1940, riapre le sue porte al pubblico per ospitare il festival Città delle 100 Scale. Questo festival, che si svolgerà dal 10 ottobre al 2 novembre, presenta la mostra "Contrordine", curata da Donato Faruolo, un docente dell'Accademia di Belle Arti di Foggia.
L'importanza del Palazzo Enel
Il Palazzo Enel, progettato dagli ingegneri Rivelli e Montesano, rappresenta un'importante testimonianza dell'architettura razionalista italiana, un movimento artistico e culturale che ha caratterizzato gran parte del periodo fascista. Questo stile architettonico, pur essendo stato utilizzato per servire gli ideali del regime, ha anche introdotto elementi di modernità e funzionalità che continuano a influenzare l'architettura contemporanea. La riapertura di questo edificio, che ha giaciuto in uno stato di abbandono per molti anni, rappresenta non solo un recupero di un pezzo di storia architettonica, ma anche un'opportunità per riflettere sui temi della memoria e della trasformazione urbana.
La mostra "Contrordine"
La nota diffusa dall'ufficio stampa del festival sottolinea l'importanza di questo evento, affermando che "l'edificio sarà eccezionalmente riaperto al pubblico e diventerà il protagonista di un percorso artistico che dialoga con gli ambienti abbandonati del Palazzo." La mostra "Contrordine" si preannuncia come un'esperienza immersiva che invita i visitatori a interagire con gli spazi e a riflettere sul significato profondo dell'arte contemporanea.
Donato Faruolo, curatore della mostra, spiega il significato del titolo "Contrordine", utilizzato per descrivere quel processo di esplorazione e di sfida ai limiti del linguaggio. "Contrordine" rappresenta una ritrattazione, un annullamento di un ordine precedente e, in senso più ampio, il fallimento di un paradigma culturale. Questa riflessione è particolarmente pertinente in un contesto in cui l'arte contemporanea si confronta con le rovine del passato, rivelando la bellezza e la complessità dei luoghi dimenticati.
Esperienze artistiche nel Palazzo
Durante la mostra, i visitatori avranno l'opportunità di esplorare tre ambienti distintivi del Palazzo, ognuno dei quali ospiterà installazioni artistiche di grande impatto. Ecco alcune delle esperienze che si potranno vivere:
- Installazione sonora: Lungo la scalinata che dall'androne conduce al secondo piano, gli artisti Nicola Di Croce e Marta Magini presenteranno un'installazione sonora che invita i visitatori a immergersi in un'esperienza sensoriale unica.
- Opere di Marcello Mantegazza e Maria Ditaranto: Nei corridoi e negli ambienti adiacenti, ora privi di vita e di mobilio, si svilupperanno opere che offriranno una riflessione critica sugli spazi abbandonati.
La riapertura dell'ex Palazzo Enel non è solo un'opportunità per ammirare opere d'arte contemporanea, ma anche un momento per riscoprire la storia di Potenza e il suo patrimonio architettonico. Questo evento diventa così un punto di partenza per una conversazione più ampia sulla memoria collettiva e sull'importanza di preservare e valorizzare i luoghi storici.
In un'epoca in cui il mondo dell'arte è in continua evoluzione, eventi come questo offrono uno spazio per la rielaborazione e la reinterpretazione di temi complessi. La scelta di un palazzo di epoca fascista come sede per una mostra contemporanea invita a considerare il peso della storia e le sue implicazioni per il presente. L'arte diventa così un mezzo per affrontare le sfide contemporanee, ponendo domande cruciali su identità, appartenenza e memoria.
La mostra "Contrordine" è un invito a esplorare il complesso rapporto tra arte, architettura e storia, offrendo ai visitatori l'opportunità di immergersi in un'esperienza che stimola la riflessione e la connessione emotiva con gli spazi e le storie che li abitano. La ristrutturazione e la riapertura di un palazzo simbolo di un'epoca controversa si trasforma in un atto di riappropriazione culturale, un modo per dare nuova vita a spazi dimenticati e per rinnovare il dialogo tra il passato e il presente.