Nella sua seconda giornata di visita di Stato a Roma, Re Carlo III ha effettuato un’ultima tappa significativa al Pontificio Collegio Beda, un seminario che gioca un ruolo cruciale nella formazione dei sacerdoti del Commonwealth. Questa visita è stata un momento di grande importanza, non solo per il Re e la Regina Camilla, ma anche per le numerose personalità religiose e membri della comunità britannica presenti.

La giornata di Re Carlo III era già iniziata in modo solenne con una visita in Vaticano, dove ha incontrato Papa Francesco, seguita da una sosta alla Basilica di San Paolo. Entrambi questi eventi hanno sottolineato l'importanza del dialogo interreligioso e l’impegno della monarchia britannica verso le relazioni con la Chiesa cattolica. La visita a Roma è parte di un tour più ampio che mira a rafforzare i legami tra il Regno Unito e le altre nazioni, in particolare quelle del Commonwealth.

Accoglienza al Collegio Pontificio Beda

Al Collegio Pontificio Beda, il Re e la Regina sono stati accolti da monsignore Mark Cassidy, rettore del Pontificio Collegio Scozzese, e monsignore Marcus Holden, rettore del Collegio Beda. A loro si sono uniti Anabel Inge, vicecapo della missione dell'ambasciata britannica presso la Santa Sede, e Christopher Trott, ambasciatore del Regno Unito presso la Santa Sede. Questa accoglienza calorosa ha fatto da cornice a una visita che si è rivelata un’importante opportunità di interazione tra la monarchia britannica e la comunità ecclesiastica internazionale.

Durante il ricevimento nei giardini del complesso, Re Carlo ha avuto l’opportunità di conversare con sacerdoti tirocinanti provenienti da tutto il Commonwealth. Questo incontro ha messo in luce l'importanza della formazione e del sostegno ai giovani religiosi, sottolineando il ruolo del Collegio Beda come punto di riferimento per la formazione ecclesiastica.

Momenti significativi della visita

Non solo sacerdoti, ma anche cittadini britannici che vivono e lavorano in Vaticano hanno avuto la possibilità di scambiare qualche parola con il Re. Quest’ultimo, con una tazza di tè in mano, ha dimostrato la sua naturale inclinazione al dialogo e alla convivialità, una caratteristica che ha sempre contraddistinto i membri della famiglia reale britannica. Nel frattempo, la Regina Camilla si è dedicata a incontri con alcune religiose, creando un’atmosfera di scambio e solidarietà tra le diverse fedi e comunità.

La visita ha avuto un momento simbolico particolarmente significativo quando Re Carlo ha scoperto una targa commemorativa della sua visita. Questo gesto non solo celebra la visita del Re, ma rappresenta anche un legame duraturo tra la monarchia britannica e la formazione religiosa del Commonwealth. Inoltre, un altro momento toccante è stato l’atto di annaffiare un albero di arance, piantato in occasione della visita, simbolo di abbondanza e fertilità, rappresentando la speranza per un futuro luminoso.

Il ruolo del Pontificio Collegio Beda

Fondato nel 1881, il Pontificio Collegio Beda è un seminario che ha formato numerosi sacerdoti provenienti da diverse nazioni del Commonwealth. È un luogo dove le tradizioni religiose si intrecciano con la formazione accademica e spirituale, creando un ambiente fertile per la crescita personale e professionale dei futuri sacerdoti. La presenza del Re e della Regina in questo contesto ha non solo onorato la storia del Collegio, ma ha anche rinnovato l’impegno della monarchia nei confronti della comunità cattolica e delle sue istituzioni.

Questa visita di Stato ha rappresentato un'opportunità unica per approfondire i legami tra il Regno Unito e la Santa Sede, in un momento in cui le relazioni internazionali sono più che mai cruciali. Con la figura del Re e della Regina a fare da ponte, è emersa la volontà di promuovere il dialogo, la comprensione e la cooperazione tra le diverse culture e tradizioni religiose.

In conclusione, la visita al Collegio Pontificio Beda è stata una tappa emblematicamente significativa per Re Carlo III e la Regina Camilla. Ha messo in evidenza l'importanza della formazione religiosa e il ruolo cruciale che il Collegio gioca nel sostenere i giovani sacerdoti del Commonwealth. La giornata si è chiusa con una nota di speranza e di unità, lasciando un segno indelebile nei cuori di tutti i partecipanti e nei giardini del Collegio.

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