
Alla vigilia della presentazione dei palinsesti Rai per la prossima stagione, si è svolta una riunione del Consiglio di Amministrazione (CDA) della Rai, dove è stata esaminata la programmazione elaborata dai direttori di genere e presentata dall'amministratore delegato Giampaolo Rossi. È fondamentale sottolineare che il CDA non ha votato sulla programmazione, poiché la responsabilità dell'offerta editoriale ricade interamente sull'AD e sui direttori di genere. Questo approccio ha suscitato diverse reazioni nel panorama mediatico italiano.
razionalizzazione dell'offerta
L'obiettivo primario della nuova programmazione, seguendo le linee guida approvate lo scorso febbraio, è la razionalizzazione dell'offerta. Questo approccio mira a evitare la frammentazione dei palinsesti e a restituire un'identità chiara a Rai2 e Rai3. Le misure di contenimento della spesa previste dall'ultima legge finanziaria impongono un taglio dei costi esterni del 2% nel 2026 e del 4% nel 2027. Le conseguenze di queste decisioni includono:
- Stop a programmi di tarda serata e daytime.
- Uscita di scena di trasmissioni storiche come "Agorà Weekend" e "Rebus".
- Riduzione delle puntate di numerosi programmi, tra cui "Lo Stato delle cose", "Report", "Far West" e "Presadiretta".
- Riduzione dei budget di produzione, con un risparmio complessivo in due anni di oltre 25 milioni di euro.
Queste decisioni hanno sollevato preoccupazioni in vari ambiti, in particolare nell'opposizione, che critica il fatto che alcuni conduttori continuino a percepire compensi elevati, indipendentemente dai risultati delle loro trasmissioni.
preoccupazioni per l'equità
Barbara Floridia, presidente della Commissione di Vigilanza, ha espresso la sua preoccupazione, affermando: "Non è accettabile che da un lato si garantiscano compensi d'oro a conduttori di programmi che non hanno incontrato il favore del pubblico, e dall'altro si penalizzino trasmissioni che, pur affrontando tematiche scomode, continuano a produrre risultati significativi in termini di ascolti". Questo solleva interrogativi sull'equità nella gestione dei fondi e sulla strategia editoriale, che sembra premiare alcuni a scapito di molti.
In risposta a queste critiche, i vertici aziendali hanno presentato dati che attestano un aumento dell'offerta informativa all'interno della Rai. Tuttavia, questa affermazione è stata accolta con scetticismo, considerando la crescente insoddisfazione di giornalisti e operatori del settore, specialmente quelli impegnati nei programmi di approfondimento. Il CDA ha approvato, a maggioranza, un'ipotesi di accordo per il reintegro degli organici giornalistici nel biennio 2025-2026, con l'obiettivo di reclutare 127 nuove risorse per le redazioni della Tgr.
tensioni interne e manifestazioni
Le tensioni all'interno della Rai non si limitano solo ai budget e alla programmazione. I lavoratori precari dei programmi di approfondimento hanno avviato proteste per chiedere garanzie di assunzione e un riconoscimento della loro specificità. La paura di un depauperamento delle redazioni di giornalismo d'inchiesta è un tema ricorrente nelle loro rivendicazioni. Domani, in concomitanza con la presentazione dei palinsesti, è prevista una nuova manifestazione per contestare l'intesa raggiunta, evidenziando la crescente frustrazione all’interno della Rai.
Un altro episodio controverso è stato il provvedimento disciplinare nei confronti del conduttore di "Report", Sigfrido Ranucci, che ha dichiarato di essere stato sanzionato per aver partecipato a programmi di La7 senza autorizzazione. Ranucci ha smentito tali accuse, ma la Rai ha chiarito che non si tratta di una contestazione disciplinare, bensì di un richiamo alle regole vigenti. Questa situazione ha alimentato ulteriormente il dibattito interno sulla libertà di espressione e sul rapporto tra i giornalisti e i vertici aziendali.
In sintesi, i palinsesti Rai per la prossima stagione si presentano sotto il segno di una razionalizzazione forzata e di tagli significativi, che potrebbero avere ripercussioni non solo sulla qualità dell'informazione, ma anche sul morale dei lavoratori. Le reazioni all'interno della Rai e da parte dell'opinione pubblica saranno cruciali per capire come si evolverà la situazione nei mesi a venire.