
Leopoli, una delle città più emblematiche dell'Ucraina occidentale, ha recentemente vissuto una notte di terrore che ha segnato un drammatico ritorno dei bombardamenti nel profondo ovest del Paese. Gli attacchi, attribuiti alle forze russe, sono stati descritti dai residenti come il "peggior attacco dall'inizio dell'invasione", con edifici distrutti, incendi che hanno avvolto diversi quartieri e una popolazione costretta a cercare rifugio nei sotterranei. Il bilancio di questa violenza è tragico: una famiglia di quattro persone ha perso la vita, inclusa un’adolescente, mentre le infrastrutture energetiche, già vulnerabili con l’inverno alle porte, sono state gravemente danneggiate.
Tra le molte vittime potenziali di questo attacco ci sono stati anche 110 attivisti pacifisti italiani, membri del Movimento Europeo di Azione Non Violenta (MEAN), che si trovavano su un treno diretto al confine polacco dopo aver partecipato a una missione a Kharkiv. Durante la sosta a Leopoli, il treno è stato sorpreso da esplosioni che hanno illuminato il cielo notturno e hanno portato il gruppo a vivere un'esperienza di paura e angoscia, simile a quella che milioni di ucraini vivono quotidianamente. Angelo Moretti, presidente del MEAN, ha condiviso l'esperienza, sottolineando che "abbiamo provato quello che si prova in Ucraina tutti i giorni". Fortunatamente, tutti gli attivisti sono rimasti illesi e hanno ricevuto assistenza dalle ambasciate italiane a Kiev e Varsavia, nonché dalle autorità ucraine.
la reazione internazionale
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso solidarietà per il popolo ucraino, definendolo "eroico" e promettendo un costante supporto all'Ucraina. Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha condannato l'attacco, descrivendolo come un'escalation della violenza e un chiaro segnale della mancanza di una risposta forte da parte della comunità internazionale. "Non c'è stata una risposta degna a tutto ciò che sta accadendo", ha dichiarato Zelensky, avvertendo che le azioni di Putin sono motivate dalla mancanza di una reazione adeguata da parte dell'Occidente.
Nella stessa notte, oltre a Leopoli, altre città ucraine come Ivano-Frankivsk, Chernihiv, Sumy, Kharkiv, Kherson, Odessa, Kirovohrad e Zaporizhzhia sono state colpite da attacchi aerei. Zelensky ha riferito che i bombardamenti hanno coinvolto più di 50 missili e circa 500 droni d'attacco, causando almeno 18 feriti e un morto a Zaporizhzhia. “I russi hanno nuovamente preso di mira le nostre infrastrutture”, ha commentato il presidente ucraino, mentre il ministero della Difesa russo ha rivendicato l'attacco come una manovra contro "le imprese del settore militare-industriale ucraino e le infrastrutture del gas e dell'elettricità", utilizzando armi di precisione a lungo raggio.
la risposta dell'occidente
Di fronte a questa nuova offensiva, Zelensky ha esortato l'America e l'Europa a prendere azioni decisive per fermare Putin, avvertendo che l'inverno rappresenta un nemico temibile per il suo Paese, già provato da anni di conflitto. Gli attacchi hanno interrotto la fornitura di energia a oltre 110.000 utenti in diverse regioni, rendendo la situazione ancora più critica. "La prossima settimana è prevista una riunione dei coordinatori delle sanzioni del G7. Ora servono delle decisioni", ha chiesto il presidente, sottolineando l'urgenza di una risposta internazionale.
La tensione non è limitata solo all'Ucraina, ma si estende anche oltre i confini, con la Polonia che ha alzato il livello di allerta e ha fatto decollare i suoi jet per proteggere il proprio spazio aereo. Inoltre, il clima di incertezza ha portato alla chiusura temporanea dello scalo di Vilnius, a causa della presenza di palloni aerostatici, successivamente riconducibili a operazioni di contrabbando dalla Bielorussia.
Sulla scena diplomatica, i rapporti tra Stati Uniti e Russia continuano a essere complessi. Il presidente americano Joe Biden ha recentemente espresso delusione nei confronti di Putin, ma rimane aperto a possibili negoziati. Tuttavia, la situazione è fragile, e il presidente russo ha avvertito che un'eventuale fornitura di missili Tomahawk all'Ucraina potrebbe compromettere ulteriormente le relazioni tra i due Paesi.
In questo contesto di violenza e incertezze geopolitiche, la popolazione ucraina continua a resistere. Le esperienze di attivisti come quelli del MEAN mostrano come il sostegno internazionale e la solidarietà siano cruciali in questi momenti di crisi. L'eroismo di un popolo che affronta quotidianamente la guerra è un richiamo forte all'azione per la comunità internazionale, affinché non si dimentichino delle sofferenze e delle sfide che l'Ucraina sta affrontando in questa dura battaglia per la libertà e la dignità.