Nel cuore pulsante di Roma, a pochi passi dal Quirinale, si trova Palazzo San Felice, un edificio che sta per intraprendere un percorso di trasformazione straordinario. A partire da questo weekend, il palazzo aprirà le sue porte al pubblico, offrendo un'opportunità unica di esplorare il progetto che lo convertirà in sede della Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte. Questo ambizioso progetto mira a riunire diversi volumi attualmente sparsi tra Palazzo Venezia e Palazzo del Collegio Romano, creando un importante centro culturale.

Ogni sabato e domenica, dal 14 giugno al 28 dicembre 2025, i visitatori potranno affacciarsi simbolicamente su un cantiere vivente, con tre punti di osservazione che permetteranno di seguire da vicino i lavori di restauro e ristrutturazione. Le "finestre" di osservazione offrono una visione unica dei cambiamenti in atto:

  1. La prima finestra offre uno sguardo sulla costruzione di una scala progettata dall'architetto Mario Botta, simbolo della rinascita culturale del palazzo.
  2. La seconda finestra, situata lungo un corridoio che racconta la storia del Palazzo, si affaccia sul cortile principale, ripensato per favorire l'interazione sociale e culturale.
  3. L'ultima finestra consente di osservare il Sepolcro dei Sempronii, un'importante testimonianza archeologica risalente alla seconda metà del I secolo a.C., ora resa accessibile al pubblico tramite un innovativo sistema di videomapping.

Questo progetto, fortemente voluto dalla Presidenza della Repubblica e dal Ministero della Cultura, è realizzato dall'Agenzia del Demanio e rappresenta un passo significativo verso la creazione di uno spazio culturale al servizio della collettività. Come ha affermato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, "la biblioteca conterrà almeno 350mila volumi, con oltre 10mila metri di scaffalature e spazi dedicati a conferenze e dibattiti". La nuova struttura mira a diventare un fulcro di attività culturali, aperto sia ai cittadini romani che ai turisti.

La visione di un nuovo spazio culturale

La visione dell'architetto Botta va oltre la semplice ristrutturazione. L'obiettivo è quello di dare una funzione collettiva a uno spazio finora rimasto privato. I tre cortili del palazzo saranno ripensati per accogliere diverse attività:

  • Il cortile più grande si trasformerà nella piazza principale.
  • Il secondo cortile sarà un anfiteatro e sala conferenze.
  • Il terzo fungerà da spazio di snodo, creando una rete di connessioni all'interno del complesso.

Questa progettazione mira a promuovere un dialogo attivo tra gli spazi, incoraggiando l’interazione tra i visitatori e le varie iniziative culturali.

Un'esperienza immersiva

Un aspetto particolarmente interessante del percorso di visita è la possibilità di esplorare il futuro del palazzo attraverso un piccolo oratorio affrescato che ospita la pianta di Roma del 1748, realizzata da Giovanni Battista Nolli. Questo particolare elemento rappresenta un segno tangibile del trasferimento della biblioteca e della nuova vita che attende Palazzo San Felice. Inoltre, i visitatori potranno immergersi in un’esperienza di realtà virtuale, esplorando un modello digitale 4D dell'edificio.

Alessandra Dal Verme, direttrice dell'Agenzia del Demanio, ha sottolineato l'importanza di questo cantiere, affermando che "il cantiere contiene in sé già tutta l'opera sin dal progetto". Ogni dettaglio dello sviluppo progettuale sarà seguito con grande attenzione, permettendo di rendere visibile il processo di trasformazione e di coinvolgere la comunità in un'operazione di riqualificazione e valorizzazione del patrimonio culturale.

Palazzo San Felice si prepara a diventare un simbolo della rinascita culturale di Roma, un luogo dove la storia e la modernità si intrecciano in un dialogo continuo e fecondo. Non sarà solo un luogo di conservazione di libri e documenti, ma un vero e proprio centro di vita culturale, in grado di attrarre e coinvolgere un pubblico eterogeneo. La sua nuova vocazione rappresenta un passo significativo verso la democratizzazione della cultura, rendendo accessibile a tutti un patrimonio che, fino ad ora, era rimasto in gran parte riservato a pochi.

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