Aosta, con la sua ricca storia e i suoi tesori archeologici, continua a sorprendere e a innovare. Un nuovo murale realizzato dall'artista toscano Ozmo, pseudonimo di Gionata Gesi, sta attirando l'attenzione dei residenti e dei visitatori, fondendo arte contemporanea e patrimonio storico. Questo lavoro, inaugurato di recente, si trova sulla parete della scuola Cerlogne, situata in corso Saint Martin de Corléans, a pochi passi da una delle aree megalitiche più significative della regione.

L'opera di ozmo e la stele 3 sud

Al centro dell'opera di Ozmo c'è la Stele 3 Sud, una stele antropomorfa che risale al terzo millennio a.C., attualmente esposta al MegaMuseo - Museo archeologico contemporaneo. Questa figura, caratterizzata da un diadema, un corpetto decorato, braccia con cinque dita e vesti eleganti, rappresenta un legame diretto con il passato preistorico di Aosta. La scelta di Ozmo di riprodurre questa stele non è casuale; l'artista ha voluto restituire dignità a un simbolo che racconta storie di un'epoca lontana e che, attraverso la sua nuova interpretazione, diventa un ponte tra le diverse epoche.

Ozmo ha utilizzato tecniche moderne, incluso il restauro assistito da intelligenza artificiale, per ricreare l'immagine della stele. L'artista ha affermato che la sua opera non è una riproduzione scientifica, ma piuttosto una "ricostruzione poetica". Questa affermazione mette in evidenza l'intento di Ozmo: creare un'opera che parli al presente, capace di connettere i giovani di oggi con le radici storiche della città. La stele, nel contesto del murale, riacquista una dimensione sacra e eroica, evocando un passato che continua a vivere nel presente.

Un progetto che celebra la storia di aosta

Il progetto di Ozmo è parte di una iniziativa più ampia promossa dal Comune di Aosta per celebrare il 2050° anniversario della fondazione della città, prevista per il 2025. Aosta, con la sua storia millenaria, è stata un crocevia di culture e civiltà. La sua fondazione risale all'epoca romana, ma i segni della presenza umana nella regione sono molto più antichi, come dimostrano le numerose scoperte archeologiche. La Stele 3 Sud è solo uno dei tanti reperti che testimoniano la vita e le tradizioni delle popolazioni che abitavano queste terre millenni fa.

Il murale di Ozmo segue di pochi giorni l'inaugurazione di un'altra opera, che ritrae Giano Bifronte sulla parete della scuola primaria 'Giovanni Pezzoli' in via Parigi. Questi progetti artistici non solo abbelliscono gli spazi urbani, ma rappresentano anche un modo per coinvolgere la comunità e stimolare un dialogo intergenerazionale. L’arte, in questo contesto, diventa un mezzo per educare e ispirare i più giovani, invitando alla riflessione sulla storia e sull'identità culturale della città.

Ozmo, noto per il suo stile distintivo e il suo approccio innovativo alla street art, ha già realizzato opere in diverse città italiane e internazionali. La sua capacità di mescolare elementi tradizionali con influenze contemporanee ha reso il suo lavoro molto apprezzato. L'artista ha dichiarato che ogni suo progetto è frutto di ricerche approfondite, dialoghi con esperti e una profonda comprensione del luogo in cui opera. Questo approccio garantisce che le sue opere non siano solo esteticamente gradevoli, ma anche ricche di significato e contesto.

La scelta di dipingere il murale sulla parete di una scuola è emblematico. Le scuole sono luoghi di apprendimento e crescita, spazi in cui i bambini e i ragazzi formano la loro identità e comprendono il mondo che li circonda. Integrando l'arte nel contesto educativo, Ozmo contribuisce a rendere la storia e la cultura locale parte integrante dell'esperienza scolastica. La presenza di opere d'arte come quella della Stele 3 Sud può stimolare l'interesse degli studenti per la storia e l'archeologia, incoraggiandoli a esplorare le proprie radici.

Il murale non è solo un'opera artistica, ma un invito a riflettere sul passato e sul futuro di Aosta. La stele antropomorfa, con la sua presenza maestosa, ci ricorda che ogni pietra della città ha una storia da raccontare. Ozmo, attraverso la sua arte, ci invita a guardare oltre il presente e a riconnetterci con le nostre origini, trasformando lo spazio urbano in un luogo di dialogo con il tempo profondo. In un mondo in cui la modernità spesso sembra prevalere sul passato, opere come queste sono un prezioso promemoria dell'importanza di preservare e celebrare la nostra eredità culturale.

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