Recenti scoperte archeologiche nella necropoli adiacente al Mausoleo dell'Aga Khan, situato sulla riva occidentale di Assuan, hanno riportato alla luce diverse tombe rupestri risalenti all'epoca greco-romana. Queste scoperte sono frutto di una missione congiunta tra il Consiglio Supremo delle Antichità egiziano e l'Università degli Studi di Milano, che ha portato a risultati significativi, tra cui il ritrovamento di una tomba particolarmente imponente, nota come Tomba 38.

La tomba 38: un'importante scoperta

La Tomba 38 si distingue non solo per la sua architettura monumentale, ma anche per il suo stato di conservazione, che la rende una delle tombe più straordinarie mai rinvenute nella regione. Questa tomba è situata a oltre due metri di profondità ed è accessibile tramite una scala in pietra che conta nove gradini, fiancheggiata da banchi in mattoni crudi. Si ritiene che questi banchi fossero utilizzati per la deposizione di offerte funerarie, un'usanza comune nell'antico Egitto, dove il culto dei morti era di fondamentale importanza.

All'interno della Tomba 38, gli archeologi hanno scoperto un sarcofago in pietra calcarea, che si erge per quasi due metri su una piattaforma scavata nella roccia. Il coperchio del sarcofago è adornato con un volto umano finemente dettagliato, caratterizzato da una parrucca decorativa e da tratti dipinti di grande pregio. Questo elemento offre preziose informazioni sulle pratiche funerarie e sull'estetica dell'epoca. Due colonne di geroglifici si snodano lungo il corpo del sarcofago, contenendo preghiere dedicate alle divinità locali di Assuan e il nome del defunto, Ka-Mesiu, un alto funzionario dell'epoca, insieme ai membri della sua famiglia.

Scoperte aggiuntive e analisi future

Oltre al sarcofago, la tomba ha rivelato la presenza di diverse mummie, tra cui quelle di bambini. Queste mummie saranno sottoposte a scansioni TAC e ad analisi biologiche durante la prossima stagione di scavi autunnale, con l'obiettivo di approfondire la comprensione delle loro identità, delle condizioni di salute e delle cause di morte. Le mummie, in particolare, possono fornire informazioni cruciali sui rituali funerari e sulla vita quotidiana di chi abitava la regione in quel periodo.

Importanza della missione archeologica

S.E. Sherif Fathy, Ministro del Turismo e delle Antichità, ha evidenziato l'importanza di questa missione e del lavoro di cooperazione scientifica internazionale che la supporta. Ha sottolineato come le recenti scoperte offrano nuove prospettive sulle dinamiche sociali della regione durante il periodo tolemaico e romano, contribuendo a rafforzare lo status di Assuan come un centro culturale di primaria importanza nell'Egitto meridionale. Questa area, storicamente significativa, ha sempre attratto l'attenzione degli archeologi per la sua ricca eredità e per il suo ruolo nel commercio e nella cultura dell'antico Egitto.

La necropoli di Assuan, un tempo fulcro di attività commerciali e religiose, continua a rivelare i suoi segreti attraverso le ricerche condotte da esperti italiani ed egiziani. Queste nuove scoperte non solo arricchiscono il patrimonio archeologico della regione, ma offrono anche spunti di riflessione sulle interazioni culturali tra le diverse popolazioni che hanno abitato l'Egitto nel corso dei secoli.

In conclusione, la missione italo-egiziana ad Assuan rappresenta un esempio di come la ricerca archeologica possa contribuire a una comprensione più profonda delle civiltà passate, mettendo in luce storie di vita e di morte di individui vissuti secoli fa. Le tombe recentemente scoperte non solo arricchiscono il panorama archeologico, ma offrono anche una chiave per comprendere le complesse dinamiche sociali, religiose e culturali che hanno caratterizzato l'antico Egitto.

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