A partire dal 2 agosto 2024, l'Unione Europea darà il via a un'importante regolamentazione per l'intelligenza artificiale generativa, un passo fondamentale verso la governance di un settore in continua evoluzione. Questa iniziativa, parte dell'AI Act, rappresenta la prima legislazione globale dedicata alla regolamentazione dell'IA, stabilendo linee guida chiare per lo sviluppo, l'immissione sul mercato e l'uso di sistemi di intelligenza artificiale. Con l'aumento dell'uso di strumenti come ChatGPT, la Commissione Europea ha deciso di introdurre regole specifiche per i modelli di IA per finalità generali (Gpai), come GPT-4 di OpenAI e Gemini di Google.

Obblighi per i fornitori di modelli Gpai

L'AI Act riconosce i rischi sistemici associati ai modelli Gpai e impone ai fornitori obblighi rigorosi per garantire la trasparenza e la protezione dei diritti fondamentali. In particolare, i fornitori di modelli Gpai, inclusi quelli open-source, devono rispettare i seguenti requisiti prima di immettere i loro prodotti nel mercato europeo:

  1. Trasparenza sul funzionamento dei modelli.
  2. Conformità alle normative sul copyright.

Una delle innovazioni più significative di questa legge è l'introduzione di obblighi aggiuntivi per i fornitori di modelli Gpai che comportano rischi sistemici. Questi includono l'obbligo di notificare all'Ufficio europeo dell'intelligenza artificiale l'intenzione di immettere sul mercato modelli che presentano potenziali rischi per i diritti fondamentali, la sicurezza e la possibilità di perdere il controllo sui modelli stessi.

Attuazione graduale delle normative

L'AI Act prevede un'attuazione graduale delle sue disposizioni. Dal 2 febbraio 2024 entreranno in vigore le prime normative che riguardano pratiche vietate, come:

  1. Uso del riconoscimento facciale in contesti non autorizzati.
  2. Tecniche manipolative.
  3. Sistemi di punteggio sociale.

Queste regole sono state introdotte per prevenire l'uso improprio delle tecnologie di IA e garantire un utilizzo etico e responsabile.

Codice di buone pratiche e trasparenza

Per supportare i fornitori di modelli Gpai, la Commissione Europea ha elaborato un Codice di buone pratiche. Questo codice, sviluppato da esperti indipendenti e validato da vari Stati membri, rappresenta uno strumento di adesione volontaria. I fornitori che decidono di aderire a questo codice potranno beneficiare di una riduzione degli oneri normativi e di una maggiore certezza legale, favorendo un ambiente più favorevole per l'innovazione.

Inoltre, la Commissione ha pubblicato delle linee guida per chiarire chi deve rispettare questi obblighi. I modelli Gpai sono definiti come quelli addestrati con oltre 10^23 Flop, capaci di generare linguaggio, stabilendo una soglia tecnica significativa.

Le nuove normative non solo mirano a proteggere i cittadini europei dai rischi associati all'IA, ma intendono anche posizionare l'Unione Europea come leader globale nella regolamentazione dell'intelligenza artificiale. Con l'AI Act, l'UE si propone di stabilire standard elevati di sicurezza e responsabilità, che potrebbero servire da modello per altre giurisdizioni in tutto il mondo.

In conclusione, queste nuove regole rappresentano un momento cruciale per il settore dell'IA in Europa, con ripercussioni significative su come le tecnologie di intelligenza artificiale vengono sviluppate e utilizzate a livello globale. L'attenzione crescente delle autorità europee sulla gestione responsabile dell'IA evidenzia che il futuro dell'innovazione tecnologica dovrà necessariamente passare attraverso un percorso di maggiore responsabilità e trasparenza.

Share this article
The link has been copied!