Nella notte tra il 26 e il 27 ottobre 2023, un attacco aereo massiccio da parte delle forze russe ha devastato diverse città ucraine, tra cui Leopoli, seminando panico e distruzione. Tra le vittime di questo raid, un treno che trasportava 110 attivisti italiani del Movimento Europeo di Azione Non Violenta (MEAN), in viaggio di ritorno da una missione di solidarietà a Kiev. Il convoglio, partito dalla capitale ucraina, stava procedendo verso il confine polacco quando ha subito il terrore di un attacco aereo, con esplosioni avvertite nelle vicinanze.

Il MEAN, noto per il suo impegno in azioni non violente a sostegno delle popolazioni in difficoltà, ha organizzato questa decima missione in Ucraina per portare aiuti umanitari e supporto morale in un momento di grande crisi. Gli attivisti italiani, di diverse età e provenienze, hanno vissuto attimi di paura quando, dopo circa tre ore di viaggio, il treno ha attraversato l'area di Zhytomyr, dove sono iniziati i bombardamenti. Le esplosioni e i colpi di artiglieria proseguivano mentre il convoglio si avvicinava a Leopoli, con i passeggeri che si aggrappavano alla speranza di raggiungere il confine in sicurezza.

Fortunatamente, l'Ambasciata d'Italia a Kiev ha confermato che tutti gli attivisti stanno bene e sono riusciti a proseguire il loro viaggio verso la Polonia. La situazione, tuttavia, rimane critica in Ucraina, dove il presidente Volodymyr Zelensky ha fornito un resoconto drammatico dell'attacco, evidenziando che sono stati lanciati oltre 50 missili e circa 500 droni d'attacco contro diverse regioni del paese. Il bilancio provvisorio parla di cinque morti e almeno dieci feriti, un tragico promemoria della continua violenza che affligge l'Ucraina dall'inizio del conflitto.

Le regioni colpite

Le regioni colpite includono:

  1. Leopoli
  2. Ivano-Frankivsk
  3. Zaporizhzhia
  4. Černihiv
  5. Sumy
  6. Kharkiv
  7. Kherson
  8. Odessa
  9. Kirovohrad

La devastazione ha lasciato alcune aree senza elettricità e acqua, contribuendo a una situazione già difficile per la popolazione. Il sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi, ha riferito che il trasporto pubblico nella città è stato bloccato a causa degli attacchi, mentre l'amministrazione militare regionale di Zaporizhia ha confermato la morte di una persona e diversi feriti a causa dei bombardamenti.

Risposta internazionale

In risposta a questa escalation della violenza, la Polonia ha attivato la sua difesa aerea, con aerei polacchi e alleati che stanno operando intensamente nello spazio aereo del paese. Le Forze armate polacche hanno dichiarato che i sistemi di difesa aerea e di ricognizione radar sono stati messi al massimo livello di prontezza operativa, in un tentativo di proteggere i propri cittadini e le aree adiacenti alla regione minacciata dagli attacchi russi.

Il presidente Zelensky ha sottolineato la necessità di una maggiore protezione per le infrastrutture ucraine e ha chiesto una rapida attuazione degli accordi di difesa, in particolare in materia di difesa aerea. Ha affermato che "un cessate il fuoco unilaterale nei cieli è possibile" e ha invitato America ed Europa ad agire per fermare la violenza di Putin, sottolineando l’urgenza di una vera diplomazia per porre fine al conflitto.

La missione del MEAN

La missione del MEAN, nonostante l'incertezza e il pericolo, rappresenta un esempio di solidarietà internazionale e un impegno per la pace. Gli attivisti italiani, una volta arrivati in Polonia, hanno manifestato la loro determinazione a continuare a sostenere l'Ucraina e a portare l'attenzione del mondo sulle sofferenze che il popolo ucraino sta affrontando. La loro esperienza a bordo del treno, sfiorato dalla morte, ha reso evidente quanto sia fragile la situazione e quanto sia necessario un intervento deciso per proteggere i civili e garantire una vita normale a chi è colpito dalla guerra.

In questo contesto, è fondamentale mantenere alta l'attenzione sulla crisi ucraina e sostenere tutte le iniziative che mirano a portare aiuto e conforto a chi vive in condizioni di vulnerabilità. Gli attacchi aerei russi continuano a colpire indiscriminatamente, mettendo in pericolo vite umane e distruggendo infrastrutture vitali. La comunità internazionale deve rimanere unita e pronta a rispondere a questa crisi, agendo in modo coordinato per garantire la sicurezza e la dignità di tutti i popoli coinvolti.

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