
La situazione nella Striscia di Gaza continua a deteriorarsi rapidamente, con l'ufficio del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu che ha comunicato la decisione di occupare Gaza. Un alto funzionario ha dichiarato a Channel 12 che "Hamas non rilascerà altri ostaggi senza una resa totale, e noi non ci arrenderemo. Se non agiamo ora, gli ostaggi moriranno di fame e Gaza resterà sotto il controllo di Hamas". Queste parole riflettono la crescente urgenza percepita dal governo israeliano, mentre la crisi umanitaria nella regione si aggrava.
Appello degli ex funzionari della sicurezza
Nel contesto di questo conflitto, un gruppo di circa 600 funzionari della sicurezza israeliani in pensione, tra cui ex capi di agenzie di intelligence, ha inviato una lettera al presidente degli Stati Uniti Donald Trump, esortando il governo israeliano a porre immediatamente fine alla guerra a Gaza. Nella lettera, riportata dalla BBC, gli ex funzionari esprimono la loro convinzione che Hamas non rappresenti più una minaccia strategica per Israele e che la credibilità di Trump possa essere utilizzata per influenzare Netanyahu a fermare le ostilità e restituire gli ostaggi.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si prepara a tenere una sessione speciale il 5 agosto, su richiesta del ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar, per discutere della situazione degli ostaggi ancora detenuti da Hamas. Durante questo incontro, i membri del Consiglio voteranno su una risoluzione che chiede un cessate il fuoco e un accesso umanitario illimitato a Gaza. La richiesta di Sa'ar è stata ulteriormente motivata dalla diffusione di immagini di due ostaggi in condizioni visibilmente degradanti, evidenziando la gravità della situazione. Tuttavia, al momento della scrittura, la riunione non appare ancora nell'agenda online del Consiglio di Sicurezza.
Crisi umanitaria in aumento
La crisi umanitaria continua a colpire la popolazione di Gaza. Ecco alcuni dati recenti:
- Tre persone sono state uccise in un bombardamento israeliano su una casa a Deir el-Balah.
- Due palestinesi sono stati uccisi e oltre 20 sono stati feriti presso un sito di distribuzione di aiuti umanitari nel sud di Gaza.
- Dall'inizio delle operazioni militari, il bilancio delle vittime continua a salire allarmantemente, con sei persone uccise in un solo giorno a causa degli attacchi israeliani.
- Il ministero della Sanità di Hamas ha dichiarato che, nelle ultime 24 ore, cinque adulti sono morti a causa della fame e della malnutrizione, portando il bilancio totale delle vittime legate alla denutrizione a 180, tra cui 93 bambini.
Le notizie sulle vittime sono difficili da verificare, poiché Israele ha limitato l'accesso alla Striscia di Gaza per i giornalisti. Tuttavia, le informazioni provenienti da fonti locali e organizzazioni umanitarie continuano a evidenziare la gravità della crisi. In un recente attacco, un drone israeliano ha colpito un gruppo di operatori umanitari, uccidendo almeno cinque civili e ferendone altri sette, alcuni dei quali in condizioni critiche.
In questo contesto drammatico, la Croce Rossa Internazionale ha lanciato un appello per il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi a Gaza, esprimendo il proprio "sconvolgimento" per le immagini diffuse da Hamas. Il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha sostenuto l'appello della Croce Rossa, sottolineando che tutti gli ostaggi devono avere accesso a cibo e cure mediche.
La situazione in Gaza rimane complessa e sfumata, con una crescente pressione internazionale per una risoluzione pacifica del conflitto. Tuttavia, le dichiarazioni e le azioni del governo israeliano suggeriscono che gli sviluppi futuri potrebbero portare a un'escalation della violenza e a un ulteriore deterioramento delle condizioni umanitarie nella regione. La comunità internazionale continua a monitorare la situazione con crescente preoccupazione.