A un anno dall'uscita di "Desert Suite", il regista Fabrizio Ferraro torna a Venezia con un progetto cinematografico molto atteso: "Morte a Venezia". Questo film si propone di reinterpretare il celebre racconto "La morte a Venezia" di Thomas Mann, un'opera fondamentale della letteratura del Novecento, che quest'anno celebra il centocinquantesimo anniversario della nascita dell'autore e il settantesimo della sua morte.
Le riprese di "Morte a Venezia" si sono svolte nel cuore della laguna veneta, un set suggestivo e simbolo della storia e cultura italiana. Il Comune di Venezia e la Città Metropolitana hanno concesso il patrocinio al progetto, sottolineando l'importanza culturale dell'iniziativa. Ferraro ha scelto di girare le prime due settimane di riprese in questa città, un contesto che riflette l'atmosfera malinconica e decadente evocata nel racconto di Mann.
Produzione e collaborazioni
Il film è prodotto dalla Boudu, in coproduzione con la società spagnola Eddie Saeta, guidata dal noto produttore Luis Miñarro, e con il supporto di Rai Cinema, un partner che sostiene il cinema d'autore italiano. La collaborazione con Miñarro, celebre per i suoi progetti di prestigio, arricchisce ulteriormente il valore artistico dell'opera.
Il protagonista e la trama
Il protagonista di "Morte a Venezia" è Pablo Sigg, un attore e regista svizzero-messicano, che darà vita a un personaggio complesso, intriso di sfumature psicologiche: Gustav von Aschenbach, un compositore in crisi creativa. La sua ricerca di ispirazione a Venezia lo porterà a un vortice di desiderio e decadimento.
Fabrizio Ferraro ha dichiarato che il suo nuovo lavoro intende esplorare l'oscurità della crisi attuale, utilizzando il testo di Mann come bussola per navigare attraverso le complessità del presente. "È proprio questo diffuso senso della fine presente nell'opera di Mann che evoca la sua attuale urgenza. Tutto sembra crollare mentre qualcosa rinasce," ha spiegato il regista.
Prossime tappe e significato culturale
Le riprese proseguiranno a Napoli, una città ricca di storia e tradizioni, che offrirà un contrasto visivo e tematico a Venezia. Questa scelta non è casuale: entrambe le città rappresentano un patrimonio culturale unico, ricco di arte, storia e vita. Napoli, con la sua atmosfera vibrante, aggiungerà una dimensione ulteriore alla narrazione, permettendo di esplorare temi di bellezza e decadenza.
La data di uscita di "Morte a Venezia" è prevista per l'autunno del 2026, un periodo che consentirà alla produzione di curare ogni dettaglio e realizzare un'opera che renda giustizia all'eredità di Thomas Mann. Gli appassionati di cinema e letteratura sono in attesa di scoprire come Ferraro tradurrà in immagini e suoni le complesse emozioni e i dilemmi esistenziali di Mann, in un momento in cui il mondo sembra sempre più in crisi.
Ferraro non si limita a riproporre la storia di Mann, ma cerca di attualizzarla, rendendo il messaggio universale e pertinente per le nuove generazioni. La scelta di Venezia come location principale non è solo estetica; è un richiamo a un luogo che ha ispirato artisti per secoli. Con "Morte a Venezia", Fabrizio Ferraro promette di regalare al pubblico un'opera d'arte che invita alla riflessione e al confronto con le proprie emozioni e con la complessità del mondo contemporaneo.