Il Modena Belcanto Festival si appresta a celebrare un anniversario di grande rilevanza: il tricentenario della morte di Alessandro Scarlatti, uno dei compositori più influenti del panorama musicale italiano. Questo evento, che avrà luogo il 25 settembre alle 20.30 nella suggestiva Chiesa di Sant'Agostino, rappresenta un'opportunità unica per immergersi nella storia e nella musica di un'epoca che ha segnato profondamente la cultura europea.
Quest'edizione del festival presenterà "Il martirio di Santa Teodosia", un oratorio a quattro voci che trasporterà il pubblico nella Roma pagana del IV secolo. Quest'opera, una delle gemme della produzione scarlattiana, è conservata in un manoscritto unico in Italia, a Modena, mentre un altro esemplare si trova in Germania. La scelta di questo oratorio non è casuale; esso offre una profonda interpretazione della fede e del sacrificio, temi che continuano a risuonare nel presente.
Le origini del belcanto a Modena
Il festival si propone di esplorare le origini del belcanto, un genere musicale che ha trovato una delle sue culle proprio a Modena. Nel Settecento, la città divenne un centro nevralgico per la produzione cameristica e oratoriale, influenzando generazioni di musicisti. Tra i rappresentanti più celebri della scuola modenese del belcanto contemporaneo troviamo Mirella Freni e Luciano Pavarotti, insieme al maestro Leone Magiera.
- Mirella Freni - Icona della lirica, ha interpretato ruoli indimenticabili.
- Luciano Pavarotti - Considerato uno dei più grandi tenori della storia.
- Leone Magiera - Maestro di riferimento per la scuola modenese.
Non sorprende quindi che uno degli eventi di punta del festival nel 2025 sarà l'allestimento de "La Bohème" di Giacomo Puccini, opera che ha visto protagonisti sia Freni nel ruolo di Mimì che Pavarotti in quello di Rodolfo. Questa scelta sottolinea la continuità della tradizione melodica e la sua capacità di evolversi nel tempo, mantenendo viva l'essenza del belcanto.
La drammaticità di "Il martirio di Santa Teodosia"
"Il martirio di Santa Teodosia" è stato eseguito per la prima volta a Roma tra il 1683 e il 1684 e successivamente riproposto a Modena nel 1685, sottolineando l'importanza della città nella diffusione delle opere scarlattiane. La trama dell'oratorio narra le vicende di Santa Teodosia, una giovane cristiana che, con coraggio e determinazione, decide di confortare i prigionieri cristiani, sfidando le autorità romane.
La partitura di Scarlatti si distingue per la sua ricchezza e complessità, richiedendo grande abilità tecnica e interpretativa. L'aria finale, "Spiriti Beati", è considerata uno dei capolavori più toccanti dell'intera opera, rappresentando un momento di straordinaria bellezza.
A Modena, "Il martirio di Santa Teodosia" sarà interpretato dalla Compagnia de Violini, diretta da Alessandro Ciccolini, con un cast di artisti di grande talento, tra cui:
- Monica Piccinini nel ruolo di Santa Teodosia
- Massimo Alteri come Arsenio
- Marco Saccardin nel ruolo di Urbano
Questa produzione è realizzata in collaborazione con il festival Grandezze & Meraviglie e l'Associazione Musicale Estense, realtà che condividono la missione di promuovere la musica e la cultura nella regione.
Il Modena Belcanto Festival rappresenta quindi un tributo a Scarlatti e un'importante occasione per riscoprire la storia musicale di Modena e l'influenza che questa città ha avuto nel panorama musicale italiano. L'interesse crescente per il festival dimostra quanto sia vivo il legame tra il passato e il presente, alimentato dalla passione di artisti e pubblico.
In un'epoca in cui la musica classica può sembrare distante dalle esperienze quotidiane, eventi come il Modena Belcanto Festival offrono una preziosa opportunità di avvicinarsi a opere che, pur essendo nate secoli fa, continuano a parlare con forza e intensità ai nostri cuori. La celebrazione di Alessandro Scarlatti è quindi un invito a riscoprire la bellezza e la potenza della musica, un viaggio che attraversa i secoli e trova in Modena un palcoscenico d'eccezione.