
L'imposizione di dazi del 30% da parte del presidente degli Stati Uniti ha generato una reazione immediata e vigorosa da parte del governo del Messico. In una recente dichiarazione, il ministro dell'Economia, Marcelo Ebrard, ha informato l'opinione pubblica che il governo, guidato dalla presidente Claudia Sheinbaum, è già al lavoro per proteggere le imprese e i posti di lavoro messicani. Questa situazione si inserisce in un contesto di tensioni commerciali che si sono intensificate negli ultimi anni, specialmente sotto l'amministrazione dell'ex presidente Donald Trump, e continuano a preoccupare anche con l'attuale presidente Joe Biden.
Il dialogo tra Messico e Stati Uniti
Nella dichiarazione di Ebrard, è stato specificato che il 11 luglio una delegazione messicana ha incontrato rappresentanti di diversi ministeri statunitensi, tra cui il Dipartimento di Stato, il Dipartimento del Commercio e il Consiglio di Sicurezza Nazionale. L'incontro aveva come obiettivo la creazione di un gruppo di lavoro bilaterale permanente, che si concentrerà su questioni fondamentali nelle relazioni tra i due paesi. Questo gruppo di lavoro potrebbe rivelarsi cruciale, considerando che le relazioni commerciali tra Messico e Stati Uniti sono tra le più significative al mondo, influenzando non solo le economie dei due paesi, ma anche quelle dei partner commerciali nella regione.
L'impatto dei dazi sulle economie locali
Ebrard ha messo in evidenza che, in un contesto di cambiamento profondo della politica commerciale statunitense, tutti i paesi coinvolti hanno ricevuto una lettera firmata dal presidente Biden per informare della nuova imposizione di dazi a partire dal 1 agosto. La risposta messicana è stata chiara: il governo ha definito la misura come ingiusta e ha sottolineato la necessità di trovare soluzioni alternative che possano tutelare gli interessi economici di entrambi i paesi.
Le preoccupazioni per l’impatto di tali dazi sulle economie locali sono giustificate. Ecco alcuni punti chiave da considerare:
- Il Messico è uno dei principali partner commerciali degli Stati Uniti, con scambi bilaterali che superano i 600 miliardi di dollari all'anno.
- Un aumento dei dazi potrebbe comportare un incremento dei prezzi per i consumatori americani.
- Le aziende messicane potrebbero perdere competitività, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro.
- Le filiere produttive, in particolare quelle del settore automobilistico e dell'elettronica, potrebbero subire gravi danni.
Le sfide future e le relazioni diplomatiche
Il panorama commerciale globale è già stato segnato da eventi significativi come la pandemia da COVID-19, che ha messo a dura prova i legami commerciali e causato interruzioni nelle catene di approvvigionamento. Le misure protezionistiche, come i dazi, rischiano di aggravare ulteriormente questa situazione, ostacolando il recupero economico necessario per affrontare le conseguenze della crisi sanitaria e delle sue ripercussioni economiche.
Inoltre, il Messico sta cercando di sfruttare la propria posizione geografica e il suo accordo di libero scambio con gli Stati Uniti e il Canada (USMCA) per consolidare le sue relazioni commerciali. L'accordo, entrato in vigore nel luglio 2020, ha rappresentato un passo avanti significativo nella cooperazione commerciale tra i tre paesi, ma le nuove misure protezionistiche statunitensi potrebbero compromettere i progressi fatti.
Il futuro delle relazioni commerciali tra Messico e Stati Uniti è incerto, ma ciò che è chiaro è che il governo messicano è determinato a difendere i propri interessi nazionali e a proteggere la propria economia da misure che considera ingiuste. Con un gruppo di lavoro bilaterale in fase di creazione, ci si aspetta che nei prossimi mesi ci saranno ulteriori sviluppi riguardo alla questione dei dazi e alle relazioni economiche tra i due paesi.