Marzio G. Mian ha recentemente trionfato nella 61esima edizione del Premio Estense con la sua opera "Volga Blues. Viaggio nel cuore della Russia", pubblicata da Gramma Feltrinelli. Questo prestigioso riconoscimento, che celebra l'eccellenza nel giornalismo italiano, è stato assegnato dopo un acceso dibattito tra le giurie tecnica e popolare, culminato alla terza votazione. L'evento, istituito nel 1965, ha visto quest'anno un numero record di 80 titoli in gara, evidenziando l'interesse crescente per le tematiche affrontate nel mondo del giornalismo.
La cerimonia di premiazione
La cerimonia di premiazione si è svolta al Circolo dei Negozianti a Palazzo Roverella, a Ferrara. Qui, i membri della giuria, presieduta da Alberto Faustini e composta da nomi di spicco come Davide Berti, Giorgia Cardinaletti e Tiziana Ferrario, hanno discusso le opere finaliste. Il confronto tra le giurie ha offerto un'importante opportunità di scambio di idee e di valutazione delle opere in concorso, rendendo il processo di selezione ancora più significativo.
Un momento particolarmente toccante è stato segnato da un minuto di silenzio in memoria di Federico Aldrovandi e Giancarlo Siani. Faustini ha sottolineato l'importanza di ricordare Aldrovandi, per il quale vi è stato un significativo impegno giornalistico nel tentativo di cambiare la narrazione attorno alla sua tragica morte, e Siani, un collega che ha affrontato la camorra con coraggio. Questo gesto ha messo in evidenza non solo il valore del giornalismo, ma anche il suo potere di rendere giustizia e di dare voce a chi non ne ha.
L'opera di Marzio G. Mian
L'opera di Marzio G. Mian, "Volga Blues", si distingue per il suo approccio profondo e analitico. L'autore ha viaggiato per un mese lungo il fiume Volga, percorrendo oltre 6000 chilometri e scoprendo una Russia poco raccontata dai media mainstream. In un'epoca in cui il giornalismo è spesso criticato per superficialità, Mian rappresenta un esempio di come sia possibile avvicinarsi a storie complesse e sfaccettate. La sua scelta di esplorare i legami storici tra i vari territori che un tempo facevano parte dell'Unione Sovietica rende il suo lavoro particolarmente significativo.
Faustini ha commentato la vittoria di Mian, sottolineando l'importanza di un giornalismo che sappia ancora viaggiare e comprendere le realtà spesso trascurate. "Premiare un giornalismo che ha ancora voglia di capire e di profondità" è fondamentale in un contesto informativo sempre più complesso. La capacità di Mian di narrare storie che altrimenti rimarrebbero nell'ombra è un chiaro segno di come il giornalismo possa ancora rivestire un ruolo cruciale nella società contemporanea.
Riflessioni e importanza del premio
Mian ha espresso la sua gratitudine per il riconoscimento, affermando che il Premio Estense rappresenta per lui una sorta di risarcimento per gli sforzi e le difficoltà affrontate nel corso della sua carriera. La sua opera non è solo una testimonianza del viaggio intrapreso lungo il Volga, ma anche una riflessione sulla condizione attuale della Russia e sul blackout informativo che spesso circonda questo vasto paese. "Ho voluto riavvolgere il nastro della storia e degli eventi", ha dichiarato Mian, "perché non si può raccontare la Russia di oggi senza un percorso a ritroso".
Il Premio Estense, quindi, non è solo un riconoscimento del talento individuale, ma un invito a riflettere sulla responsabilità del giornalismo nell'era moderna. Con la sua opera, Mian ha dimostrato che è possibile andare oltre la superficie delle notizie, esplorando le complessità culturali e storiche che definiscono una nazione. La sua vittoria è un incoraggiamento per tutti i giornalisti a continuare a cercare la verità, a viaggiare in luoghi poco conosciuti e a raccontare storie che meritano di essere ascoltate.
In un panorama editoriale sempre più competitivo e in rapida evoluzione, la 61esima edizione del Premio Estense si è affermata come un momento di celebrazione per il giornalismo di qualità. La selezione di opere candidate ha messo in luce temi di grande rilevanza sociale e politica, invitando i lettori a riflettere su questioni che riguardano non solo l'Italia, ma il mondo intero. Con "Volga Blues", Marzio G. Mian ha saputo catturare l'attenzione del pubblico e della giuria, dimostrando che ci sono ancora storie importanti da raccontare e che il giornalismo può ancora svolgere un ruolo fondamentale nella nostra comprensione del mondo.