Ludovico Peregrini, conosciuto come il 'Signor No' del celebre quiz Rischiatutto, ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della televisione italiana. È scomparso all'età di 82 anni nel suo amato buen retiro in Bretagna, circondato dai suoi cari, come confermato dalle figlie Sofia e Anna e dalla moglie Nicou. La sua vita è stata caratterizzata da un'eleganza rara e una dedizione senza pari, che lo hanno reso un personaggio cult nel panorama televisivo.

Nato a Como il 27 giugno 1943, Ludovico ha conseguito la laurea in Lettere presso l'Università Cattolica di Milano. La sua carriera televisiva è iniziata quasi per caso, grazie a un ex compagno di università, Guido Clericetti, che lo ha coinvolto nel programma musicale della Rai, Settevoci, condotto da Pippo Baudo. Qui ha instaurato un forte legame di amicizia con il conduttore, ma la vera svolta è avvenuta nel 1970 quando Mike Bongiorno lo ha chiamato come autore per il rivoluzionario Rischiatutto.

Il fenomeno culturale di Rischiatutto

Rischiatutto ha segnato un'epoca in Italia, mescolando cultura, intelligenza e intrattenimento. Con oltre 100.000 domande scritte da lui, Ludovico è diventato il custode delle regole del gioco, contrapposto all’iconico Mike Bongiorno. Questo quiz non era solo un programma, ma un vero e proprio fenomeno culturale che ha coinvolto milioni di italiani, registrando punte di ascolto superiori ai 20 milioni di spettatori. Durante quegli anni turbolenti, segnati dal post '68 e dal terrorismo, gli italiani trovavano rifugio nel format che univa nozionismo e misura.

L'evoluzione della carriera di Peregrini

Ludovico ha saputo adattarsi ai cambiamenti della società e della cultura, espandendo la sua carriera a programmi di successo come Scommettiamo?, Flash, e successivamente su Mediaset con titoli come I sogni nel cassetto, Bis, Superflash, Telemike, e La ruota della fortuna. Ha collaborato anche con Gerry Scotti in programmi iconici come Vinca il migliore e Chi vuol essere milionario?, e ha partecipato a edizioni significative del Festival di Sanremo, in particolare nel 1997 con Mike Bongiorno.

L'eredità di Ludovico Peregrini

Oltre al suo lavoro in televisione, Ludovico Peregrini è stato autore di canzoni per artisti italiani di grande calibro come Mino Reitano, Toto Cutugno, e Mina. La sua passione per la musica e la cultura ha brillato anche nel 2016, quando è tornato in tv accanto a Fabio Fazio, che ha voluto riportare in auge una versione filologica di Rischiatutto. Fazio ha descritto Peregrini come "una persona di rara eleganza, di rarissima sensibilità e signorilità", sottolineando il suo spirito ironico e la sua profonda cultura.

Negli ultimi anni, Ludovico ha espresso il suo rammarico per il declino della cultura generale e l’incapacità dei giovani di guardare al passato. La sua figura rimane un simbolo di una televisione elegante, che ha sempre messo al primo posto la qualità e i contenuti, in un’era in cui il panorama televisivo è in continua evoluzione.

La morte di Peregrini ha suscitato tributi da parte di colleghi e fan, tutti concordi nel riconoscere l'impatto fondamentale che ha avuto sulla televisione italiana. La sua curiosità e disponibilità nei confronti degli altri lo hanno reso un personaggio amato, capace di mantenere viva la curiosità del pubblico e stimolare l'interesse per la cultura.

In conclusione, Ludovico Peregrini ha lasciato un'eredità indelebile, non solo per il suo contributo ai quiz e alla televisione, ma anche per il suo modo di essere, che univa rigore e umanità. La sua presenza sul piccolo schermo, con il suo stile inconfondibile e la sua attenzione per le regole, ha contribuito a creare un contesto in cui il sapere e la cultura erano celebrati e valorizzati. La sua figura non sarà dimenticata e continuerà a ispirare generazioni di italiani a cercare, conoscere e valorizzare la cultura.

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