La serie "Prima di Noi", diretta da Daniele Luchetti e Valia Santella, rappresenta un ambizioso affresco della storia italiana, abbracciando un arco temporale che va dal 1917 al 1978. In un contesto di tumulto sociale e cambiamenti storici, il racconto si concentra su Nadia Tassan, una giovane contadina friulana interpretata magistralmente da Linda Caridi. La sua vita, intrecciata con gli eventi storici del Novecento, diventa una lente attraverso cui osservare le dinamiche familiari e le trasformazioni del Paese.
Questa serie, prodotta da Wildside in collaborazione con Rai Fiction, si propone di raccontare le storie di coloro che hanno vissuto nella fatica e nel sacrificio, rendendo omaggio a quelle persone comuni che non hanno lasciato monumenti, ma che hanno contribuito a costruire l'Italia di oggi. La scelta di Luchetti di focalizzarsi su personaggi che vivono ai margini della storia, quelli che spesso non appaiono nei libri o nei racconti ufficiali, offre una prospettiva nuova e necessaria.
La vita di Nadia e l'amore con Maurizio
Nadia, insieme alla madre, alla nonna e alla sorellina, è costretta a coltivare le terre 'del padrone' mentre attende il ritorno dei tre fratelli andati in guerra. L'arrivo di Maurizio Sartori, un soldato provato dalla guerra interpretato da Andrea Arcangeli, segna un punto di svolta nella sua vita. L’amore tra Nadia e Maurizio, un amore segnato da segreti e colpe, apre la strada a un’esistenza complessa, caratterizzata da sfide familiari e sociali.
La famiglia Sartori è composta da tre figli, ognuno con un carattere unico: 1. Domenico, il fragile e generoso; 2. Gabriele, il più affidabile; 3. Renzo, l'inquieto.
Attraverso le loro storie, la serie esplora le tensioni e le dinamiche che caratterizzano le famiglie italiane, in un contesto di guerre, fascismo e boom economico. Le scelte di Nadia e di Maurizio, così come le esperienze dei loro figli, riflettono un'Italia in continua evoluzione, dove il passato e il presente si intrecciano in modo indissolubile.
La ricostruzione storica e il cast
La ricostruzione storica è una delle forze di "Prima di Noi". Luchetti e Santella si sono impegnati a rappresentare con accuratezza i diversi periodi storici, dalle devastazioni della Prima Guerra Mondiale agli anni del boom economico, fino ai tumultuosi decenni delle contestazioni e degli anni di piombo. Ogni episodio è un viaggio che ci porta a esplorare la vita quotidiana di chi ha vissuto in un Paese in trasformazione, mettendo in luce le ingiustizie e le difficoltà affrontate dalla gente comune.
Il cast corale della serie include attori di talento come Diane Fleri, Maurizio Lastrico, Matteo Martari e Romana Maggiora Vergano, tutti impegnati a restituire l’intensità delle emozioni e delle esperienze dei loro personaggi. Ogni attore porta sullo schermo le complessità delle relazioni familiari, le speranze e le delusioni di una generazione che ha dovuto affrontare sfide immense.
Il messaggio di resilienza
Il messaggio centrale di "Prima di Noi" è quello della resilienza. Nonostante le avversità, ci sono sempre coloro che continuano a costruire e a lottare, mentre altri soccombono e distruggono se stessi e gli altri. Questa dualità è ben rappresentata nella famiglia Sartori, dove le scelte individuali si riflettono sull’intera famiglia e, per estensione, sulla società italiana.
Luchetti, nelle sue note di regia, sottolinea l’importanza di raccontare storie di vita quotidiana, di persone che hanno vissuto eventi storici senza lasciare traccia nei libri di storia. "È la storia di coloro che non hanno lasciato monumenti, romanzi, canzoni, che non sopravvivono nemmeno nei ricordi", afferma il regista. Questa affermazione mette in evidenza la volontà di riscoprire e valorizzare le esperienze di chi ha fatto parte della grande narrazione italiana, ma che spesso è rimasto nell’ombra.
In un’epoca in cui le storie di vita quotidiana sembrano spesso trascurate, "Prima di Noi" si propone come un’importante riflessione su ciò che significa essere parte di un Paese in continua evoluzione. La serie invita gli spettatori a guardare oltre le apparenze, a esplorare le storie di chi ha vissuto la storia, rendendoli partecipi di un racconto che è anche il loro.