
Cosa significa essere umani nell'epoca del digitale? Questa domanda, tanto complessa quanto attuale, si fa sempre più pressante nella società contemporanea, dove la tecnologia permea ogni aspetto della nostra vita. Il collettivo italo-spagnolo Kor'sia, fondato nel 2015 dai coreografi Antonio De Rosa e Mattia Russo, insieme a Giuseppe Dagostino e Agnès López - Río, ha deciso di affrontare questa tematica con il suo nuovo spettacolo, "Simulacro". Questo lavoro si propone di esplorare i confini labili tra reale e virtuale, un argomento di crescente rilevanza in un mondo caratterizzato da informazioni in continua evoluzione e interazioni digitali sempre più pervasive.
La creazione di "Simulacro"
La creazione di "Simulacro" si colloca all'interno del Romaeuropa Festival, un'importante manifestazione culturale che dal 1986 promuove le arti contemporanee a Roma. Le date di rappresentazione sono fissate per il 7 e 8 ottobre al Teatro Argentina, un palcoscenico emblematico che ha ospitato numerosi eventi innovativi e di alta qualità. Il titolo stesso, "Simulacro", evoca l'idea di una realtà che è solo una rappresentazione, un'eco di qualcosa che è stato, ma che potrebbe anche non esistere. Questo riflette perfettamente il tema centrale del lavoro, che si interroga sulla natura della verità in un'epoca dominata da immagini e dati.
L'approccio artistico di Kor'sia
La compagnia Kor'sia è già nota per la sua capacità di affrontare questioni sociali e culturali attraverso il linguaggio della danza. Il loro precedente lavoro, "Mont Ventoux", ha riscosso un notevole successo, ottenendo premi prestigiosi come il Fedora - Van Cleef & Arpels Dance Prize 2023 e il Time Out Spain Dance Prize. In "Mont Ventoux", il collettivo aveva già iniziato a indagare il concetto di identità contemporanea, ma con "Simulacro" l'intento è quello di approfondire ulteriormente la relazione tra il corpo umano e il flusso costante di informazioni digitali.
Nel contesto di "Simulacro", il collettivo si propone di esplorare come l'esperienza corporea e la percezione siano influenzate dalla tecnologia. La danza diventa un mezzo per rappresentare il conflitto tra l'autenticità del corpo e la sua rappresentazione digitale. I sette danzatori in scena, guidati dalla drammaturgia di Agnès López - Río e accompagnati dalla colonna sonora di Alejandro Da Rocha, si muovono in un ambiente dove la realtà fisica e quella virtuale si sovrappongono. In questo modo, il pubblico è invitato a riflettere su come le nostre identità siano plasmate e talvolta distorte da una società sempre più interconnessa.
Un'esperienza sensoriale unica
La coreografia di De Rosa e Russo non si limita a esplorare il movimento, ma si arricchisce di elementi visivi e sonori che creano un'esperienza immersiva. Utilizzando tecnologie avanzate, il collettivo riesce a costruire un ambiente in cui i danzatori appaiono e svaniscono, simboleggiando la fragilità della nostra presenza nel mondo digitale. Questo approccio multidisciplinare non solo amplia le possibilità espressive della danza, ma invita anche gli spettatori a confrontarsi con le questioni esistenziali che la vita moderna solleva.
La rappresentazione di "Simulacro" si preannuncia come un’esperienza sensoriale unica, in cui il confine tra realtà e finzione diventa sempre più sottile. I corpi dei danzatori, che si muovono in sincronia e armonia, evocano una sensazione di unità, mentre le interruzioni digitali e le sovrapposizioni visive fanno emergere la complessità dell'esistenza contemporanea. In questo modo, Kor'sia invita il pubblico a interrogarsi su quanto di noi stessi sia reale e quanto sia una proiezione influenzata dai mezzi di comunicazione e dalle tecnologie.
In un'epoca in cui i social media e le piattaforme digitali dominano le interazioni quotidiane, il lavoro di Kor'sia si inserisce in un dibattito più ampio su come queste tecnologie possano influenzare la nostra percezione di noi stessi e degli altri. La danza diventa così un mezzo attraverso il quale si può esplorare la crisi d'identità che molti vivono nell'era digitale, dove l'autenticità è spesso messa in discussione.
"Simulacro" non è solo un'opera coreografica, ma un invito a riflettere sulle sfide e le opportunità che la digitalizzazione porta con sé. Come ci relazioniamo con i nostri simili in un mondo in cui le interazioni fisiche stanno diventando sempre più rare? È possibile mantenere un senso di autenticità in un contesto in cui le nostre immagini e identità sono costantemente curate e manipolate? Questi interrogativi ci accompagnano durante la visione dello spettacolo, rendendolo un'esperienza non solo estetica, ma anche profondamente intellettuale.
In definitiva, il nuovo lavoro di Kor'sia rappresenta un'importante tappa nella loro esplorazione dell'identità umana, invitando il pubblico a partecipare a un dialogo critico sulle sfide dell'esistenza contemporanea, in un mondo in cui il flusso digitale sembra avere il sopravvento sulla realtà.