
Nel contesto attuale, caratterizzato da una crescente digitalizzazione e innovazione tecnologica, il settore fiscale è pronto a subire una vera e propria rivoluzione. Durante la presentazione della banca dati sulla giurisprudenza tributaria, nel corso del Forum Pa a Roma, il viceministro dell'Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, ha delineato un ambizioso piano per contrastare l'evasione fiscale attraverso l'uso di strumenti digitali avanzati, con particolare attenzione all'Intelligenza Artificiale (IA).
L'importanza dell'integrazione dei dati
Leo ha evidenziato che l'integrazione dei nuovi strumenti digitali e l'interoperabilità delle banche dati sono fondamentali nella lotta contro l'evasione fiscale. Questo approccio non solo migliorerà l'efficienza dell'amministrazione fiscale, ma cambierà radicalmente il modo in cui i contribuenti interagiscono con il fisco. "La piena utilizzazione dei dati che affluiscono al sistema informativo dell'anagrafe tributaria rappresenterà una svolta nel rapporto fisco-contribuente," ha affermato Leo, sottolineando l'importanza di un'analisi dei rischi più approfondita.
L'uso dell'IA nell'accertamento fiscale
Uno degli aspetti più innovativi di questo progetto è l'uso dell'IA nell'attività di accertamento fiscale. Leo ha citato gli avvisi bonari come uno degli ambiti in cui l'intelligenza artificiale avrà un ruolo cruciale. Gli avvisi bonari sono comunicazioni inviate dall'Agenzia delle Entrate ai contribuenti inadempienti. "Basti pensare agli avvisi bonari, dove l'IA sarà posta alla base per l'invio ai contribuenti," ha dichiarato, suggerendo che questa tecnologia potrebbe automatizzare e rendere più mirata la comunicazione con i contribuenti.
Inoltre, l'IA non si limiterà solo agli avvisi bonari. Altre misure, come il concordato preventivo biennale, saranno gestite in modo più efficace grazie all'intelligenza artificiale. Questo strumento potrebbe semplificare la procedura di concordato, consentendo un'analisi più rapida e precisa delle posizioni fiscali. Tra i principali benefici dell'IA, possiamo elencare:
- Maggiore efficienza nella gestione degli obblighi dichiarativi.
- Miglioramento dei meccanismi di rateizzazione.
- Ottimizzazione della gestione dei contenziosi tributari.
- Lotta più efficace contro la criminalità finanziaria.
Privacy e protezione dei dati
Una delle preoccupazioni più diffuse riguardo l'uso dell'IA in ambito fiscale è la questione della privacy. Leo ha rassicurato sul fatto che ci sarà un'attenzione particolare a questo aspetto, con continui contatti e dialogo con il Garante della Privacy. Trovare un equilibrio tra l'efficienza dell'amministrazione fiscale e la tutela dei diritti dei contribuenti è fondamentale, specialmente in un'epoca in cui la protezione dei dati personali è diventata una priorità.
Il viceministro ha anche messo in evidenza come l'introduzione di soluzioni digitali possa non solo migliorare il recupero delle entrate fiscali, ma anche rendere il sistema tributario più equo. L'IA potrebbe aiutare a identificare anomalie nei dati fiscali e scoprire schemi di evasione, portando a una maggiore giustizia fiscale.
In un contesto globale in cui molti Paesi stanno adottando misure simili, l'Italia non può permettersi di rimanere indietro. L'implementazione di tali tecnologie richiede investimenti significativi e una preparazione adeguata del personale coinvolto. È essenziale che l'amministrazione fiscale non solo adotti nuove tecnologie, ma formi anche i propri dipendenti all'uso di questi strumenti.
In conclusione, l'approccio delineato da Maurizio Leo rappresenta un passo avanti significativo nel contrasto all'evasione fiscale. Con l'uso di strumenti digitali e intelligenza artificiale, l'amministrazione fiscale italiana si prepara a un cambiamento radicale, migliorando l'efficienza nella riscossione delle tasse e trasformando il rapporto tra il fisco e i contribuenti in un sistema più equo e giusto. La sfida ora è attuare queste strategie in modo efficace e responsabile, garantendo al contempo la tutela dei diritti dei cittadini.