Laura Pariani, scrittrice e drammaturga di grande talento, fa il suo ritorno in libreria con un'opera che promette di scuotere le fondamenta della narrazione tradizionale: "Primamà", pubblicato il 9 settembre 2023 da La Nave di Teseo. Questo romanzo non è solo una testimonianza della potenza delle parole, ma anche un omaggio alla resilienza delle donne attraverso la storia. Pariani, che di recente ha ricevuto il Premio Fondazione Il Campiello alla Carriera per il 2025, ci invita a riflettere su temi di ribellione, memoria e identità che risuonano profondamente nella nostra contemporaneità.

la nuova prospettiva di "Primamà"

"Primamà" si presenta come un racconto avvincente e innovativo che riscrive la storia sacra da una prospettiva radicalmente diversa. La protagonista, Eva, la Primamà, si trova sola in un mondo che l’ha vista crescere e poi abbandonata, dopo la morte di Adàm, il millenario Adamo. Questo scenario, ambientato in una terra senza nome, diviene il palcoscenico per un viaggio di scoperta e di riappropriazione della narrazione. Eva non è più solo un personaggio biblico, ma diventa simbolo di tutte le donne che, nel corso dei secoli, hanno lottato per la loro voce e il loro posto nella storia.

un linguaggio ricco e evocativo

Il romanzo di Pariani si distingue per la sua ricchezza linguistica, che mescola il dialetto lombardo con la musicalità dell’oralità contadina. Questa scelta stilistica non è casuale; serve a rendere omaggio a una tradizione di racconti che si tramandano di generazione in generazione, proprio come la memoria collettiva delle donne, spesso silenziata dalle narrazioni patriarcali. La scrittrice utilizza filastrocche arcaiche e visioni oniriche, rendendo la lettura un'esperienza immersiva e poetica.

la lotta per la libertà e l'autodeterminazione

Uno degli aspetti più affascinanti di "Primamà" è la rappresentazione di un villaggio sospeso nel tempo, un microcosmo in cui gli uomini venerano un dio punitivo e le donne trovano rifugio nella Mamagrànda, la figura materna del mondo di sotto. Questa opposizione tra i due mondi rappresenta non solo un conflitto di fede, ma anche una lotta per la libertà e l'autodeterminazione. Eva, in questo contesto, diventa una guida per le giovani donne, insegnando loro l'importanza dell'ascolto, dell'immaginazione e della libertà.

elementi simbolici e temi attuali

L'uccello guida, Scighéta-bèla, è un altro elemento simbolico del romanzo. Questo personaggio rappresenta la connessione tra il mondo terreno e quello spirituale, un veicolo attraverso il quale Eva può trasmettere le sue storie-belòrie, che si mescolano tra mito e realtà. Le storie che racconta non sono solo narrazioni di un passato remoto, ma diventano strumenti di resistenza e di empowerment per le donne del villaggio. La capacità di raccontare diventa così un atto di resistenza contro l'oblio e la repressione.

Pariani affronta anche temi attuali come la valorizzazione della cultura femminile e la questione del patriarcato, che continua a influenzare le dinamiche sociali contemporanee. La scrittrice invita i lettori a riflettere su quanto sia importante per le donne reclamare il proprio spazio e il proprio racconto, a partire dalle storie delle loro antenate. "Primamà" è, in questo senso, un invito a rivendicare la nostra storia personale e collettiva, un atto di ribellione contro l'indifferenza e l'oblio.

In conclusione, "Primamà" non è solo un romanzo, ma un manifesto per la forza delle parole e delle donne. Laura Pariani ci offre una nuova prospettiva sulla storia, invitandoci a riscoprire il potere delle narrazioni e l'importanza di tramandare le memorie. Attraverso la figura di Eva, la Primamà, ci viene ricordato che ogni donna ha una storia da raccontare, una voce che merita di essere ascoltata. In un mondo che spesso cerca di silenziare il femminile, "Primamà" si erge come un faro di speranza e resistenza, un richiamo a non dimenticare mai l'importanza delle parole e delle storie.

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