
A partire da questo pomeriggio, l'Aquila si prepara ad accogliere la quinta edizione di Performative, un festival che unisce tradizione e innovazione, portando nelle piazze e nei palazzi storici della città un'esperienza unica di arte contemporanea. Questo evento, organizzato dal Maxxi in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti dell'Aquila, rappresenta un'importante occasione per riflettere sulla memoria e sulle nuove forme artistiche che caratterizzano il panorama culturale attuale.
Un laboratorio urbano di arte contemporanea
Performative è molto più di un semplice festival; è un vero e proprio laboratorio urbano dove artisti di diverse discipline – tra cui danza, musica, teatro e arti visive – si riuniscono per reinterpretare spazi e linguaggi contemporanei. Con oltre 20 artisti coinvolti, il festival trasforma luoghi simbolici dell'Aquila, come:
- Palazzo Ardinghelli
- Oratorio de Nardis
- Palazzetto dei Nobili
- Auditorium del Parco
- Accademia progettata da Paolo Portoghesi
Questi spazi diventano palcoscenici per performance artistiche di grande impatto.
Un programma ricco e variegato
Il programma di Performative è ricco e variegato, alternando opere già consolidate a produzioni originali. La struttura del festival è concepita per mescolare performance artistiche a talk e "conformance", un format innovativo che unisce la riflessione teorica all'azione creativa. Questo approccio multidisciplinare non solo arricchisce l'offerta culturale, ma invita anche il pubblico a partecipare attivamente, stimolando un dialogo costante tra artisti e comunità.
Al centro di questo percorso curato da un'équipe di esperti composta da Chiara Bertini, Fanny Borel, Anne Palopoli, Donatella Saroli, Silvano Manganaro e Gianni Moretti, si trova il linguaggio, inteso in tutte le sue forme. Che si tratti di parole, movimenti corporei o tessuti, ogni aspetto della comunicazione viene esplorato in modo originale. In particolare, la mostra attualmente in corso al Maxxi L'Aquila, intitolata "True Colors. Tessuti: movimenti, colori e identità", si intreccia idealmente con le tematiche del festival, offrendo ulteriori spunti di riflessione su come il tessuto, sia materiale che simbolico, possa rappresentare identità e culture.
Un omaggio alle tradizioni performative
Giulia Ferracci, la nuova coordinatrice artistica del Maxxi L'Aquila, sottolinea l'importanza di Performative come un omaggio alle grandi tradizioni performative del passato, a partire da Fabio Mauri fino ai nostri giorni. "L'obiettivo è rafforzare il legame tra museo, territorio e comunità", dichiara Ferracci. "Per noi comunità non significa solo persone, ma anche scuole, istituzioni e centri culturali, soprattutto in vista di L'Aquila Capitale Cultura 2026, un titolo che porterà la città a essere protagonista nel panorama culturale nazionale".
L'inaugurazione del festival ha visto la partecipazione di importanti figure istituzionali, tra cui Maria Elena Bruni, presidente della Fondazione Maxxi, il vicesindaco dell'Aquila Raffaele Daniele, il prefetto Giancarlo Di Vincenzo, il presidente di Ales Spa Fabio Tagliaferri e il direttore della Fondazione Maxxi, Francesco Stocchi. Durante i loro interventi, è emerso il tema centrale di quest'edizione: l'esplorazione del linguaggio, dell'identità e delle relazioni, elementi fondamentali per animare la città e creare un dialogo costante tra arte e comunità.
Questo festival non si limita a proporre eventi artistici, ma invita tutti a riflettere su come l'arte possa contribuire alla rinascita culturale e sociale dell'Aquila, una città che ha vissuto profondi cambiamenti dopo il terremoto del 2009. L'arte diventa così un mezzo attraverso il quale riscoprire la propria identità, un modo per costruire relazioni e per condividere esperienze.
Le performance si svolgeranno in diversi momenti e luoghi, permettendo ai cittadini e ai visitatori di immergersi in un'atmosfera vibrante e coinvolgente. Ogni artista, portando il proprio linguaggio e la propria sensibilità, contribuirà a creare un mosaico di esperienze che riflettono la complessità e la ricchezza della vita contemporanea.
L'Aquila, con la sua storia e le sue tradizioni, si rivela così un palcoscenico ideale per Performative, dove il passato incontra il futuro e dove l'arte diventa il filo conduttore di un dialogo che coinvolge l'intera comunità. Con oltre venti artisti che reinterpretano spazi storici e contemporanei, il festival si propone di stimolare una riflessione profonda sui temi dell'identità e della memoria, in un contesto che invita alla partecipazione attiva e alla condivisione di idee.
In un momento in cui il mondo sta affrontando sfide senza precedenti, eventi come Performative offrono un'opportunità per riscoprire il potere dell'arte come strumento di coesione sociale e come veicolo di innovazione e creatività. La città dell'Aquila, attraverso questo festival, si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia culturale, dove l'arte non è solo un'occupazione, ma un modo per vivere e respirare la comunità.