Lamberto Bava è un nome che evoca immediatamente l'immaginario horror e fantasy italiano degli anni '80 e '90. Questo regista e sceneggiatore ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama cinematografico, contribuendo a plasmare il genere con opere cult e innovative. Recentemente, Bava è stato onorato con il Pardo speciale alla carriera durante il Festival di Locarno, un riconoscimento che celebra il suo straordinario percorso artistico. Durante questo evento, ha rilasciato dichiarazioni che offrono uno sguardo approfondito sul suo lavoro e sulle sue aspirazioni.

Il valore del riconoscimento

Avvicinandosi ai giornalisti con un sorriso sornione, Bava ha espresso sorpresa nel ricevere il premio: "Ancora non so se me lo merito, questo premio. Forse lo restituisco". La sua autoironia e il suo spirito gioviale sono evidenti, ma dietro a queste parole si cela una profonda consapevolezza del valore del riconoscimento. "Qualcuno lo vende... No, quello mai", ha risposto, mostrando un legame autentico con la sua arte e la sua carriera.

Progetti significativi

Quando gli è stato chiesto quali siano i progetti a cui è più legato, Bava ha menzionato:

  1. Demoni
  2. Fantaghirò
  3. Ghost Son

Queste opere non solo rappresentano tappe significative della sua carriera, ma riflettono anche il suo talento nel mescolare elementi fantastici e horror, creando storie che continuano a risuonare con il pubblico.

Tuttavia, Bava ha rivelato un rimpianto: "C'è qualcosa che però non sono mai riuscito a portare sullo schermo - era partito molto bene, si chiamava 'Gnomi'". Questo progetto, risalente agli anni '80, avrebbe dovuto esplorare la vendetta degli gnomi nei confronti dell'umanità per il suo disprezzo nei confronti della natura. "Rimpiango di non averlo mai realizzato perché già tanti anni fa diceva quello che oggi pensiamo tutti", ha confidato, sottolineando come il tema ecologico sia diventato sempre più attuale.

Nuove sfide creative

Oggi, Lamberto Bava è impegnato in nuovi progetti letterari. "Sto scrivendo tante cose. Libri, novelle, racconti. Ho da poco pubblicato un libro", ha rivelato. Il titolo del suo ultimo lavoro è Demoni. La rinascita, pubblicato per le edizioni Cut-Up. Questo libro rappresenta un ritorno ai temi che lo hanno reso celebre, ma con un twist contemporaneo: i demoni che invadono il mondo moderno attraverso media digitali, realtà virtuale e social. "Un modo ben più economico di raccontare storie", ha commentato Bava, evidenziando come il panorama cinematografico attuale non offra più i budget adeguati per realizzare le sue visioni.

Il regista, ormai ottantunenne, continua a dimostrare una straordinaria vitalità creativa. "Comunque vista l'età va bene questo. Ma non si sa mai, io sono sempre qua", scherza, suggerendo che la sua passione per la narrazione non si è affievolita nel tempo. Questo spirito di resilienza e adattamento è ciò che ha caratterizzato la sua carriera e lo ha reso uno dei pilastri del cinema italiano.

Concludendo, l'intervista a Lamberto Bava offre uno spaccato della sua vita e della sua carriera, rivelando un artista che, nonostante i successi, continua a riflettere e a confrontarsi con il proprio passato. La sua nostalgia per progetti mai realizzati come Gnomi e l'entusiasmo per il presente, con la scrittura di nuovi racconti, mostrano un uomo che ha dedicato la sua vita alla creatività e alla narrazione, rimanendo sempre aperto alle sfide e alle opportunità che il futuro potrebbe riservargli.

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