Il 25 ottobre, Roma si prepara a ospitare un evento imperdibile nel panorama operistico: la prima esecuzione italiana di "Piramo e Tisbe" di John Frederick Lampe. Questa opera, che unisce comicità e riflessione sul dramma amoroso, sarà presentata presso la Centrale Montemartini, un luogo che fonde arte e storia industriale in un'atmosfera suggestiva. L'evento è frutto della collaborazione tra il Teatro dell'Opera di Roma, il Teatro di Roma - Teatro Nazionale e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.

In concomitanza con il World Opera Day, una giornata dedicata alla celebrazione dell'opera, la prima rappresentazione sarà trasmessa in diretta sui canali social ufficiali del Teatro dell'Opera. Questo offre un'opportunità unica per chi non potrà essere presente di seguire l'evento in tempo reale. Inoltre, le repliche dedicate alle scuole, programmate per il 28 e 29 ottobre alle 11, sottolineano l'importanza di avvicinare i giovani al mondo dell'opera, stimolando il loro interesse per la cultura e le arti.

un'opera di parodia

"Piramo e Tisbe" è definita una mock opera, una parodia musicale che rielabora in chiave comica la celebre storia d'amore narrata da Ovidio nelle "Metamorfosi". La trama, nota per il suo tragico epilogo, viene reinterpretata con ironia, prendendo spunto anche dall'ultima scena del "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare. La narrazione segue due giovani amanti, Piramo e Tisbe, costretti a comunicare segretamente a causa del pregiudizio delle loro famiglie. Un incontro notturno, ostacolato dall'intervento di un leone e da un tragico equivoco, porterà a un finale drammatico, con entrambi i giovani che scelgono di togliersi la vita.

riscoperta musicale

La partitura di Lampe, riscoperta dal musicologo barocchista Lorenzo Tozzi nella biblioteca del Conservatorio Superiore di Musica di Parigi, si presenta come un'opera di grande valore storico e musicale. Lampe, compositore sassone nato nel 1703 e attivo a Londra, è noto per la sua abilità nel mescolare stili e generi. La sua opera "The Dragon of Wantley", rappresentata al Covent Garden nel 1737, è un chiaro esempio della sua capacità di ironizzare sugli eccessi dell'opera italiana, in particolare sul famoso "Giustino" di Händel.

La regia di "Piramo e Tisbe" è affidata a Cesare Scarton, che ha collaborato con Tozzi anche per la drammaturgia e l'adattamento del testo, portando una visione fresca e contemporanea a un'opera che, sebbene risalente al 1745, continua a essere attuale. La produzione coinvolge giovani artisti emergenti, tra cui cantanti, attori, scenografi, costumisti e light designer, tutti provenienti da "Fabbrica" - Young Artist Program dell'Opera di Roma e dal Corso di perfezionamento per attori del Teatro di Roma.

un contesto unico

La scelta della Centrale Montemartini come palcoscenico per questa produzione non è casuale. Questo ex impianto industriale, trasformato in un museo che espone reperti archeologici accanto a macchinari storici, crea un'atmosfera unica, dove passato e presente si fondono. La scenografia e i costumi, curati da giovani talenti, si inseriranno perfettamente in questo contesto, contribuendo a rendere l'esperienza ancora più immersiva.

In questo scenario, "Piramo e Tisbe" si propone non solo come un'opera da ascoltare, ma come un evento da vivere, in grado di coinvolgere il pubblico in un viaggio tra risate e riflessioni. La parodia di Lampe, con il suo umorismo sottile e la sua capacità di mettere in discussione le convenzioni dell'opera, rappresenta un'importante occasione per riscoprire un autore spesso trascurato e per celebrare il talento dei giovani artisti che daranno vita a questa produzione.

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