
Il festival internazionale "Nei Suoni dei Luoghi" sta per tornare, portando con sé un cartellone ricco di eventi che si svolgeranno tra luglio e dicembre 2023. Giunto alla sua 27/a edizione, il festival si propone di essere un importante punto di incontro culturale tra Italia, Slovenia e Austria, contribuendo al programma ufficiale di GO! 2025, il progetto che celebra Nova Gorica e Gorizia come Capitale europea della cultura. Questa manifestazione non è solo un evento musicale, ma un vero e proprio viaggio attraverso le sonorità dei territori che si affacciano su un confine che, anziché dividere, unisce.
Programmazione del festival
La programmazione prevede ben quaranta concerti, pensati per valorizzare le peculiarità culturali dei luoghi coinvolti e promuovere il dialogo tra diverse tradizioni musicali. La scelta di questi eventi è strategica: ogni performance diventa un'opportunità per esplorare le ricchezze artistiche di due nazioni che, pur avendo storie e lingue diverse, condividono un profondo legame culturale. Il festival si svolgerà in locations suggestive, che vanno da teatri storici a spazi all'aperto, rendendo ogni concerto un'esperienza unica.
Eventi di apertura e nomi di spicco
Il festival si aprirà il 4 luglio con un evento speciale all'Hangar dell'Aeroporto Duca d'Aosta di Gorizia. "The Breath of the Beast" sarà un omaggio al compositore goriziano Fausto Romitelli, la cui opera Professor Bad Trip verrà eseguita dall'ensemble belga Ictus. In questa occasione, il sound artist Dominic Sambucco e i dj sloveni RotorMotor accompagneranno il pubblico in un viaggio sonoro che mescola avanguardie musicali e tradizioni locali.
Tra i nomi di spicco che parteciperanno a questa edizione, troviamo Antonella Ruggiero, storica voce dei Matia Bazar, che si esibirà il 25 ottobre al Kulturni Dom di Gorizia. In questo concerto, Ruggiero sarà accompagnata dal cantautore sloveno Vlado Kreslin e dall'Orchestra dell'Accademia Musicale Naonis. La collaborazione tra artisti italiani e sloveni rappresenta non solo una fusione di stili musicali, ma anche un esempio di come la musica possa superare le barriere linguistiche e culturali.
Un festival inclusivo e multidisciplinare
Il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia e assessore alla Cultura, Mario Anzil, ha dichiarato: "Ogni concerto sarà un ponte tra culture e generazioni, in un contesto che fa del confine un luogo d'incontro e non di separazione". Questa affermazione sottolinea l'importanza del festival come strumento di coesione sociale e culturale. Infatti, il festival non si limita a presentare concerti, ma crea un ambiente in cui le persone possono incontrarsi, dialogare e condividere esperienze, contribuendo così a un’idea di cultura inclusiva e partecipativa.
Le esibizioni non riguardano solo artisti di fama, ma anche talenti emergenti che avranno l'opportunità di farsi conoscere in un contesto internazionale. Questa attenzione ai giovani artisti è fondamentale per il futuro della musica e della cultura, poiché consente di creare un ambiente fertile per la crescita e lo sviluppo di nuove idee e collaborazioni.
Inoltre, "Nei Suoni dei Luoghi" si distingue per la sua capacità di integrare la musica con altre forme d'arte, come la danza e il teatro, creando così un'esperienza multisensoriale per il pubblico. Questo approccio multidisciplinare è particolarmente significativo in un momento in cui l'arte e la cultura stanno affrontando sfide senza precedenti a causa della pandemia. Gli organizzatori del festival hanno lavorato instancabilmente per garantire che ogni evento si svolga in sicurezza, seguendo le normative sanitarie vigenti, ma senza compromettere la qualità e l'intensità delle performance.
La bellezza delle location scelte, spazi che raccontano storie e tradizioni secolari, aggiunge un ulteriore livello di profondità all'esperienza del festival. Ogni concerto non è solo un momento di intrattenimento, ma anche un'opportunità per esplorare e apprezzare il patrimonio culturale di queste terre.
In questo scenario, "Nei Suoni dei Luoghi" emerge come un evento che non solo celebra la musica, ma promuove anche un dialogo costruttivo tra culture diverse, contribuendo così a costruire un futuro di pace e collaborazione tra Italia e Slovenia.