La storia della musica da ballo viennese è intrinsecamente legata alla dinastia degli Strauss, una famiglia che ha saputo creare un impero artistico e commerciale basato su melodie indimenticabili come valzer e mazurke. Roberto Iovino, ex docente di Storia della musica al Conservatorio di Genova, ha dedicato un libro a questa affascinante vicenda, intitolato "Strauss. Una dinastia a tempo di valzer", pubblicato dalla Libreria Musicale Italiana. Con 229 pagine di approfondimenti, il volume non solo analizza il successo commerciale degli Strauss, ma anche l'impatto culturale che hanno avuto tra il 1825 e il 1901, periodo di massimo splendore della loro arte.

Le generazioni di musicisti Strauss

La dinastia Strauss è composta da tre generazioni di musicisti che hanno dominato la scena musicale europea e americana per oltre sette decenni. Johann Strauss padre, soprannominato il “re del valzer”, è il fondatore di questa dinastia. La sua orchestra, attiva dal 1825, ha rivoluzionato il modo di intendere la musica da ballo, elevando i balli tradizionali a un livello artistico senza precedenti. La sua figura carismatica e il suo indiscutibile talento lo hanno reso una leggenda, capace di conquistare un pubblico vasto e variegato.

Johann Strauss padre ebbe tre figli, ognuno dei quali contribuì in modo significativo alla musica da ballo:

  1. Johann Strauss junior: Il più celebre dei tre, noto per composizioni iconiche come il "Bel Danubio Blu" e "Il pipistrello". La sua timidezza lo portò a emanciparsi dal padre, diventando il suo principale rivale nelle sale viennesi.
  2. Josef Strauss: Inizialmente orientato verso una carriera da ingegnere, il richiamo della musica si rivelò irresistibile. Sebbene la sua vita artistica sia stata breve, il suo contributo è significativo, con opere ancora eseguite nei teatri di tutto il mondo.
  3. Eduard Strauss: Spesso considerato il meno dotato artisticamente, si rivelò un imprenditore musicale di successo, espandendo la dinastia Strauss in tournée in tutta Europa. È interessante notare che fu Eduard a sciogliere le orchestre Strauss nel 1901, segnando la fine di un'epoca dorata per il valzer viennese.

L'eredità culturale degli Strauss

L'impatto della musica degli Strauss trascende il loro tempo. Iovino dedica un'appendice del libro al Concerto di Capodanno, un evento che dal 1939 celebra la musica della dinastia Strauss in tutto il mondo. Questo concerto, nato come una rivalsa dell'identità austriaca dopo l'Anschluss nazista, ha assunto un significato culturale profondo. Rappresenta un legame con le tradizioni musicali austriache e un'opportunità per diffondere la bellezza della musica viennese a un pubblico globale.

Il Concerto di Capodanno è diventato un appuntamento imperdibile, diretto inizialmente da Klemens Krauss e successivamente da illustri direttori come Willi Boskovsky. La prima trasmissione televisiva in mondovisione nel 1955 ha segnato un momento storico, portando la musica degli Strauss nelle case di milioni di spettatori.

Un viaggio attraverso la musica e la storia

Il libro di Iovino non si limita a raccontare la storia degli Strauss, ma offre anche una prospettiva più ampia sulla musica dell'epoca e sulle influenze che hanno plasmato il loro lavoro. Attraverso una narrazione ricca di dettagli, Iovino ci fa entrare nel mondo affascinante della Vienna ottocentesca, un crocevia di culture, ideali e innovazioni artistiche. La musica degli Strauss continua a vivere, non solo nei concerti, ma anche nel cuore di chi ama il valzer e la tradizione musicale europea.

In questo modo, "Strauss. Una dinastia a tempo di valzer" si presenta come un'opera indispensabile per gli amanti della musica e della storia. La loro storia, fatta di trionfi e sfide, di passioni e rivalità, è un esempio lampante di come la musica possa unire e ispirare generazioni, rendendo immortali le melodie che hanno fatto sognare e ballare milioni di persone.

Share this article
The link has been copied!