La città di Matera, celebre per la sua straordinaria storia e il patrimonio archeologico unico, ha recentemente annunciato la riapertura della sua collezione archeologica. A partire da lunedì 11 agosto, i visitatori potranno esplorare i tesori dell'antichità presso l'ex Ospedale San Rocco, in attesa del nuovo allestimento del Museo archeologico nazionale "Domenico Ridola", che beneficerà degli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

La collezione archeologica di Matera è una delle testimonianze più significative della storia del territorio. Il percorso espositivo segue un filo cronologico che ricostruisce l'evoluzione della vita umana nell'area materana, partendo dal Paleolitico fino all’età dei metalli. I reperti esposti offrono uno spaccato affascinante delle prime forme di insediamento umano, rivelando come queste popolazioni primitive interagissero con l'ambiente circostante e sviluppassero le loro prime culture.

Il viaggio attraverso la storia continua con il racconto dei contatti tra le popolazioni indigene e gli immigrati greci, che a partire dall'VIII secolo a.C. si stabilirono sulle coste dell'Italia meridionale. Questi scambi culturali e commerciali segnarono l'inizio di una nuova era per il territorio, portando innovazioni e cambiamenti significativi. I reperti archeologici rinvenuti nella zona, tra cui materiali di scambio e oggetti di culto, testimoniano l'assimilazione dei valori e delle tradizioni greche da parte delle popolazioni locali.

Un particolare punto di interesse è rappresentato dai contesti cultuali, come la stipe di Timmari, e dai corredi funerari provenienti da Timmari e Montescaglioso. Questi reperti non solo forniscono informazioni sui rituali funerari dell'epoca, ma evidenziano anche l'influenza culturale greca, testimoniando un profondo cambiamento sociale e religioso avvenuto prima dell'arrivo dei Romani.

L’ex Ospedale San Rocco: un luogo di storia e cultura

L'ex Ospedale San Rocco, sede temporanea della collezione archeologica, ha anch'esso una storia affascinante. Costruito nel 1610, originariamente fu ceduto alla comunità francescana dei Riformati e nel 1615 venne affiancato dalla chiesa del Cristo Flagellato, realizzata dalla Confraternita degli Artisti, composta da artigiani e muratori che contribuirono alla decorazione della chiesa.

Nel 1749, l'edificio subì una trasformazione radicale, diventando carcere. Questo cambio di destinazione d'uso portò a numerosi interventi strutturali, che modificarono l'aspetto originario dell'edificio. Durante gli anni del carcere, molte persone famose furono incarcerate lì, tra cui Rocco Scotellaro, poeta e sindaco di Tricarico, noto per la sua lotta a favore dei diritti dei contadini e per la sua poesia che esprimeva le difficoltà della vita rurale.

Negli anni successivi, il carcere continuò a operare anche nel dopoguerra, fino a quando, negli anni '60, l'edificio venne finalmente dismesso. Da quel momento in poi, l'ex Ospedale San Rocco ha cambiato destinazione d'uso, diventando sede della Croce Rossa e di altre iniziative culturali.

La rilevanza della collezione archeologica

L'importanza della collezione archeologica di Matera non risiede solo nei singoli reperti, ma anche nel loro potere di raccontare storie e di connettere il passato con il presente. L'arte, la cultura e le tradizioni che emergono dai materiali esposti offrono una finestra unica sulla vita quotidiana dei nostri antenati. Essa rappresenta un patrimonio inestimabile che merita di essere preservato e valorizzato.

Con la riapertura dell'ex Ospedale San Rocco, Matera non solo riporta alla luce la propria storia, ma invita anche i visitatori a riflettere sull'importanza della conservazione del patrimonio culturale. La città, già insignita del titolo di Capitale Europea della Cultura nel 2019, continua a dimostrare il suo impegno nella promozione della cultura e dell'arte.

Prospettive future

Con il previsto rinnovamento del Museo archeologico nazionale “Domenico Ridola”, si spera che l'offerta culturale di Matera possa espandersi ulteriormente, attirando un numero sempre maggiore di visitatori. Il nuovo allestimento promette di arricchire l'esperienza museale, utilizzando tecnologie moderne e approcci innovativi per rendere la storia accessibile e coinvolgente per tutti.

Il ritorno della collezione archeologica ai Musei di Matera rappresenta, quindi, non solo un'opportunità per riscoprire il passato, ma anche un passo importante verso un futuro ricco di cultura e conoscenza. La città di Matera continua a essere un faro di storia e creatività, pronta ad accogliere visitatori da tutto il mondo per condividere la sua straordinaria eredità culturale.

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