
La Mostra del Cinema di Venezia continua a essere un punto di riferimento per il cinema internazionale, presentando opere che affrontano temi di grande rilevanza sociale e politica. Domani, il festival si arricchirà di due film di grande impatto: “Le mage du Kremlin” di Olivier Assayas e “Father mother sister brother” di Jim Jarmusch. Entrambi i film promettono di catturare l'attenzione del pubblico e della critica, offrendo spunti di riflessione su questioni contemporanee.
Le mage du Kremlin: un viaggio nel potere russo
“Le mage du Kremlin” è un'opera che si propone di esplorare i primi passi di Vladimir Putin nel mondo della politica. Con Jude Law nel ruolo del leader russo, il film si svolge nei primi anni Novanta, un periodo di grande tumulto in cui l'Unione Sovietica stava crollando. Paul Dano interpreta Vadim Baranov, un giovane spin doctor che lavora per Putin, un ex agente del KGB, mentre questi inizia la sua ascesa al potere. La figura di Dano è ispirata a Vladislav Surkov, un ex consigliere di Putin noto per il suo ruolo nella comunicazione politica russa.
La pellicola offre uno sguardo intrigante su come le scelte di un giovane possano influenzare il destino di una nazione. La sceneggiatura di Assayas si preannuncia incisiva, mettendo in luce le ambizioni e le sfide di un'epoca in cui la Russia cercava di risollevarsi dalle macerie del comunismo.
Father mother sister brother: le complessità dei legami familiari
In contrasto con il dramma politico di Assayas, Jim Jarmusch presenta “Father mother sister brother”, un film che riflette sulle relazioni familiari moderne. Con un cast stellare che include Cate Blanchett, Adam Driver, Tom Waits e Charlotte Rampling, il film si compone di tre storie interconnesse che affrontano il tema dei rapporti fra genitori e figli, nonché le dinamiche tra fratelli.
Ogni segmento del film è ambientato in un paese diverso, arricchendo la narrazione con una varietà di culture e background. Jarmusch è noto per la sua abilità di ritrarre momenti di vulnerabilità e conflitto all'interno delle famiglie, e ci si aspetta che questo film continui a esplorare le complessità delle relazioni umane con il suo tipico approccio poetico e riflessivo.
Nuestra tierra: un tributo all'attivismo
Fuori concorso, la regista argentina Lucrecia Martel presenta il documentario “Nuestra tierra”, che racconta la storia di Javier Chocobar, un attivista ucciso nel 2000 mentre difendeva i diritti della sua comunità indigena, la Comunidad Chuschagasta. Il film non solo commemora Chocobar, ma mette anche in luce le violenze subite dalle comunità indigene in Argentina. Attraverso testimonianze e materiali d'archivio, Martel offre uno spaccato di una lotta che continua ancora oggi, rendendo il documento cruciale per la memoria storica e la giustizia sociale.
Con una selezione così varia e potente, domani la Mostra del Cinema di Venezia si prepara a offrire momenti indimenticabili e spunti di riflessione, confermando il suo ruolo di palcoscenico privilegiato per le storie che plasmano il nostro tempo.