L'attuale mostra al Vittoriano di Roma, dedicata alle foibe e all'esodo degli esuli dalmati, istriani e fiumani, rappresenta un'importante opportunità per riflettere su eventi storici spesso trascurati. Inaugurata il 25 ottobre, l'esposizione si inserisce nel contesto delle celebrazioni per la Giornata del Ricordo, istituita vent'anni fa per mantenere viva la memoria di queste tragiche vicende. Il Vittoriano, simbolo della nazione italiana, si fa portavoce di un messaggio di memoria e unità, come sottolineato dall'allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.

il significato della mostra

La mostra, intitolata "Mostra degli Esuli Fiumani, Dalmati e Istriani", rappresenta un momento significativo per riflettere sull'identità culturale e storica delle terre dell'Alto Adriatico Orientale. La scelta del Vittoriano come luogo di esposizione non è casuale; il monumento è considerato un "museo che è cuore pulsante e memoria viva della nostra Patria", come evidenziato da Edith Gabrielli, componente del comitato scientifico della mostra.

la memoria collettiva

Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha aperto la mostra con una riflessione profonda sulla memoria collettiva, affermando: "La memoria viva è la forma più alta di speranza. Senza memoria, una nazione non è più una comunità". Queste parole evidenziano l'importanza di trasformare la memoria in cultura per creare un futuro unito. La mostra offre un racconto unico di immagini e testimonianze che evocano il dramma delle foibe e il triste destino di oltre 350.000 esuli italiani, costretti a lasciare la loro terra per preservare la propria identità culturale.

il museo del ricordo

In un contesto che abbraccia la storia e il presente, Giuli ha anche anticipato la nascita del Museo del Ricordo, previsto per il prossimo anno. Questo nuovo spazio avrà una propria struttura e personalità giuridica, rappresentando un importante riconoscimento verso il mondo degli esuli e delle loro storie, spesso rimaste in ombra. La mostra al Vittoriano è quindi un primo passo verso questo obiettivo, restituendo verità e dignità a una pagina della storia italiana che ha sofferto di silenzio e manipolazione.

un percorso ricco di significato

L'esposizione, curata dall'architetto Massimiliano Tita, presenta un percorso ricco di documenti, fotografie, oggetti e testimonianze. Ogni elemento è stato selezionato e organizzato da un comitato scientifico multidisciplinare, con l'intento di restituire una narrazione autentica degli eventi. Le installazioni multimediali offrono un'esperienza interattiva che permette al visitatore di esplorare le testimonianze dirette e di conoscere i nomi e i volti dei protagonisti di questa tragica storia.

Tra le installazioni, spicca un'opera simbolica dedicata agli infoibati e a Norma Cossetto, una giovane italiana vittima delle violenze durante il periodo dell'esodo. Questa installazione, rappresentata da una sedia Thonet con un monocolo puntato su una rosa rossa, collocata tra le rocce, invita alla riflessione e al ricordo di coloro che hanno sofferto e perso la vita in quegli eventi terribili.

La mostra non è solo un tributo alla memoria degli italiani dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia, ma anche un'opportunità per educare le nuove generazioni su una parte fondamentale della storia nazionale, che oggi si inserisce a pieno nel contesto europeo. Renzo Codarin, presidente di FederEsuli, ha sottolineato l'importanza di questo evento, definendolo "un momento di grande valore civile e culturale". È cruciale che le nuove generazioni comprendano le complessità di una storia che ha influenzato e continua a influenzare le dinamiche dell'identità italiana e europea.

La mostra al Vittoriano rappresenta quindi un'occasione imperdibile per riflettere su una parte della storia italiana che merita di essere non solo ricordata, ma anche compresa in tutte le sue sfaccettature. Attraverso un linguaggio visivo e narrativo potente, gli organizzatori intendono sensibilizzare il pubblico sull'importanza della memoria storica, rendendo omaggio a coloro che hanno subito l'ingiustizia e l'orrore degli eventi legati alle foibe e all'esodo.

La visita a questa mostra offre un'esperienza intensa e toccante, capace di far emergere emozioni e domande su come le ferite del passato possano essere affrontate e superate nel presente. Il Vittoriano, con la sua grandiosità architettonica e il suo significato simbolico, si conferma come un luogo ideale per ospitare una riflessione profonda su una parte della storia italiana che continua a richiedere attenzione e rispetto.

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