Il mondo del giornalismo ha subito una grave perdita con la tragica scomparsa di Viktorija Roščyna, una reporter ucraina della testata Ukraïns'ka Pravda, che è stata brutalmente torturata e uccisa per il suo coraggioso lavoro di reportage. La sua memoria è stata onorata durante la cerimonia di premiazione del Premiolino 2025, un prestigioso riconoscimento che celebra l'eccellenza nel giornalismo, giunto alla sua 65/a edizione. L'evento si svolgerà il 29 settembre al Piccolo Teatro Grassi di Milano, dove la giuria ha voluto dedicare un pensiero speciale a Roščyna, evidenziando l'importanza del suo contributo e il tragico prezzo che spesso pagano i reporter nel loro lavoro.

il coraggio di una reporter

Viktorija Roščyna ha dedicato la sua vita a raccontare la verità e a portare alla luce le atrocità della guerra in Ucraina. Il suo impegno e la sua determinazione a documentare la realtà, anche a costo della propria vita, rappresentano il lavoro di molti giornalisti che operano in situazioni di grave pericolo. Chiara Beria di Argentine, presidente della giuria del Premiolino, ha sottolineato come il 2024 sia stato un anno terribile per la pace e per l'informazione, con un numero senza precedenti di giornalisti che hanno perso la vita in conflitti, in particolare in Ucraina e a Gaza. La sua dichiarazione evidenzia la crescente vulnerabilità dei reporter, che rischiano tutto per garantire che le voci delle vittime siano ascoltate.

riconoscimenti al giornalismo di qualità

Oltre alla commemorazione di Roščyna, il Premiolino ha premiato anche altri giornalisti di spicco. Ecco alcuni dei premiati:

  1. Paolo Giordano - Corriere della Sera
  2. Anna Zafesova - La Stampa
  3. Luigi Manconi - La Repubblica
  4. Siegmund Ginzberg - Il Foglio
  5. Thomas Mackinson - Il Fatto Quotidiano
  6. Sabrina Giannini - Rai 3

Questi giornalisti hanno dimostrato una dedizione alla verità fondamentale in un'epoca in cui la disinformazione e le fake news sono in aumento, soprattutto attraverso i social media. La giuria ha scelto di premiare articoli e reportage che non solo informano, ma che aiutano i lettori a formarsi opinioni critiche e ben fondate.

la libertà di stampa in pericolo

La situazione attuale della libertà di stampa in Italia è preoccupante, con il paese che è sceso dal 46/o al 49/o posto nella classifica di Reporters sans Frontières. Questo declino è aggravato dalla crescente influenza delle organizzazioni criminali e da vincoli politici che limitano la libertà di espressione. In questo contesto, il lavoro di giornalisti come Roščyna diventa ancora più prezioso, poiché si oppongono fermamente alle forze che cercano di silenziare la verità.

In giuria, oltre a Chiara Beria, ci sono nomi illustri del panorama giornalistico italiano, come Piero Colaprico, Giulio Anselmi, Antonio Calabrò, Francesco Costa, Ferruccio de Bortoli, Mattia Feltri, Milena Gabanelli, Enrico Mentana, Donata Righetti, Beppe Severgnini, Gian Antonio Stella, Benedetta Tobagi e Carlo Verdelli. Questi professionisti portano un contributo unico alla discussione sul futuro del giornalismo in Italia e nel mondo.

La scelta di dare una menzione speciale a Viktorija Roščyna non è solo un tributo alla sua memoria, ma un appello a tutti noi per non dimenticare il sacrificio di chi, come lei, ha dato la vita per il diritto di informare. La sua storia è un promemoria dell'importanza di proteggere i giornalisti e di garantire un ambiente in cui possano svolgere il loro lavoro senza timore di ritorsioni o violenze.

In un mondo in cui la verità è spesso messa in discussione e dove le informazioni vengono manipolate, il ruolo dei giornalisti è più cruciale che mai. La cerimonia del Premiolino non è solo un riconoscimento per i vincitori, ma un momento di riflessione collettiva sul valore dell'informazione libera e sulla necessità di sostenere chi si batte per garantire che le storie delle persone, specialmente quelle in situazioni di crisi, siano raccontate e ascoltate.

La serata del 29 settembre al Piccolo Teatro Grassi rappresenterà quindi non solo un’occasione per celebrare il lavoro dei giornalisti, ma anche un momento di commemorazione e di impegno verso un giornalismo che resiste e si oppone alle ingiustizie, proprio come ha fatto Viktorija Roščyna.

Share this article
The link has been copied!