
Roma, una città che ha ispirato poeti, scrittori e artisti di ogni epoca, trova una nuova voce nel Museo della Scuola Romana. Questo spazio espositivo, situato all'interno del Casino Nobile di Villa Torlonia, offre un'opportunità unica per esplorare l'evoluzione artistica di Roma tra le due guerre del Novecento, un periodo caratterizzato da profondi cambiamenti sociali e culturali. Il museo ha riaperto le sue porte il 16 settembre, dopo un attento riallestimento delle sale dell'ultimo piano e l'introduzione di nuove opere per la mostra "Sguardi sulla città", un progetto curato dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
La mostra "sguardi sulla città"
La mostra presenta un'importante selezione di 150 opere, tra cui dipinti, sculture, disegni e stampe, che testimoniano il legame affettivo degli artisti con la città e i suoi ambienti privati. Tra i nomi più significativi, troviamo Antonietta Raphaёl, Mario Mafai, Scipione e Fausto Pirandello, solo per citarne alcuni. Questi artisti, insieme a molti altri, hanno interpretato Roma attraverso una lente personale, contribuendo a creare una narrazione visiva che riflette la complessità e la bellezza della capitale.
In particolare, la mostra non si limita a esporre opere di artisti noti; include anche lavori di esponenti del Realismo magico e del Ritorno all'ordine, come Antonio Donghi e Riccardo Francalancia, e artisti del Tonalismo, come Roberto Melli. Ogni opera racconta una storia, un momento congelato nel tempo che rivela l'anima di Roma e il modo in cui i suoi artisti l'hanno vissuta.
La collezione roma
Un'importante aggiunta alla mostra è rappresentata dalla "Collezione Roma", una serie di vedute della capitale realizzate tra il 1946 e il 1948, concepita da Cesare Zavattini per il produttore cinematografico Ferruccio Caramelli. Questa collezione, che include 54 opere di artisti del calibro di Afro, Renato Guttuso e Giorgio de Chirico, offre una prospettiva unica su Roma nel dopoguerra, un periodo di ricostruzione e rinascita.
Federica Pirani, direttrice del Patrimonio artistico delle Ville Storiche della Sovrintendenza Capitolina, sottolinea l'importanza di questa mostra per restituire ai visitatori un'immagine sfaccettata di Roma. Secondo Pirani, "non esiste un unico modo di raccontare l'arte in quegli anni e quali erano i rapporti con il fascismo". Questa affermazione evidenzia il contesto politico e sociale in cui operavano gli artisti, un aspetto che viene esplorato attraverso le opere esposte.
Trasformazioni e innovazioni del museo
Il Museo della Scuola Romana, che festeggerà il suo ventesimo anniversario nel 2024, ha subito una trasformazione significativa per rispondere alle esigenze di un pubblico moderno. Le opere sono presentate seguendo nuclei tematici che esplorano i principali contesti storici e artistici, come la Scuola di via Cavour e gli artisti di Villa Strohl-Fern. In una sala dedicata, i visitatori possono ammirare le opere della Collezione Zavattini, molte delle quali presentano dediche o piccole poesie scritte dagli stessi artisti sul retro delle tele.
Una particolare attenzione è stata riservata anche alle trasformazioni della città, evidenziando come i dipinti possano raccontare storie di cantieri e di una Roma meno epica, ma altrettanto significativa. Inoltre, il museo ha iniziato a dedicare mostre monografiche a diverse artiste, un passo importante verso la valorizzazione del contributo femminile nel panorama artistico romano.
I Musei di Villa Torlonia, che comprendono il Casino Nobile, il Casino dei Principi, la Casina delle Civette e la Serra Moresca, sono tra i più visitati della capitale, attirando oltre duecentomila visitatori all'anno. La riapertura del bunker, l'uso di QR code e la realizzazione di visite guidate accessibili a tutti, inclusi i disabili, dimostrano l'impegno del museo nel raccontare storie che aiutano a comprendere meglio la città. Questo approccio dinamico è frutto della collaborazione tra pubblico e privato, con l'intento di attrarre un pubblico diversificato, compresi i turisti stranieri che visitano Roma.
È interessante notare che il Museo della Scuola Romana non ha una collezione permanente nel senso tradizionale del termine. È un luogo in continua evoluzione che accoglie opere in prestito dagli eredi degli artisti, mantenendo viva la memoria di coloro che hanno contribuito a scrivere la storia dell'arte romana. Questo modello consente al museo di presentare opere che altrimenti rimarrebbero invisibili al pubblico.
La missione del Museo della Scuola Romana è quindi chiara: offrire non solo un viaggio attraverso l'arte, ma anche una riflessione sulla città e sul suo patrimonio culturale. Con ogni nuova mostra e ogni nuova opera, il museo continua a raccontare la storia di Roma, un racconto che si arricchisce continuamente e che invita tutti a scoprire le molteplici sfaccettature di una delle città più affascinanti del mondo.