
La Striscia di Gaza è un luogo segnato da conflitti e sofferenze, dove la vita quotidiana è caratterizzata da violenza e privazioni. In questo scenario drammatico, la voce di Haidar al-Ghazali, un giovane poeta palestinese di 21 anni, emerge con forza, cercando di condividere con il mondo la realtà angosciante che lui e la sua famiglia stanno vivendo. La sua lettera, scritta la notte del 13 giugno, rappresenta un grido d’aiuto che riflette la disperazione di molti palestinesi intrappolati in questa terra martoriata.
Un grido d’aiuto
Nella sua missiva, al-Ghazali esprime la sua unica speranza: quella di trovare un'opportunità di evacuazione per lui e la sua famiglia. "C'è qualcuno tra voi che può aiutarmi a uscire, e far uscire la mia famiglia da questo inferno?", chiede, con un tono che trasmette la fragilità della sua situazione. La lettera è stata inviata in occasione di un triangolare di calcio benefico a Roma, un evento organizzato per raccogliere fondi e sensibilizzare l'opinione pubblica sulla situazione in Palestina. Le squadre partecipanti includevano:
- La nazionale dei giornalisti
- Una squadra di poeti
- Un gruppo di ragazzi e ragazze provenienti da comunità terapeutiche e centri diurni per la salute mentale
Un appello alla comunità internazionale
Al-Ghazali scrive: "Fratelli della terra, custodi dell'umanità e della speranza, ricordateci ogni mattina, perché non c'è stato un solo mattino sereno per noi da oltre un anno". Queste parole risuonano come un appello alla comunità internazionale affinché non dimentichi il dolore del popolo palestinese. Il suo desiderio è semplice e universale: costruire una vita senza occupazione e un mondo senza criminali. Questi ideali di pace e giustizia sono stati il faro della sua esistenza, nonostante le atrocità subite dal suo popolo.
"Posso ancora rivolgervi un saluto pieno di pace", continua al-Ghazali, sottolineando il suo desiderio di pace nonostante il genocidio che sta subendo da settantasei anni. La sua lettera invita a riflettere sulla condizione umana e sui diritti fondamentali che dovrebbero spettare a ogni individuo. "Pace, pace ovunque siate: è un diritto di ogni essere umano", afferma, richiamando la necessità di una presa di coscienza collettiva.
La scrittura come resistenza
Al-Ghazali non si limita a descrivere la sua esperienza di sofferenza; utilizza la scrittura come strumento di resistenza e resilienza. "Dal primo momento di questo sterminio ho creduto nella scrittura, nella sua capacità di raggiungervi, di trasmettere la voce della vittima senza artifici né delazioni", scrive. Questa convinzione lo ha spinto a diventare un portavoce per il suo popolo, affinché le ingiustizie non vengano dimenticate.
La sua poesia è un mezzo per esprimere il dolore e la speranza della vita quotidiana dei palestinesi. Ha partecipato a un'antologia poetica collettiva in Italia, intitolata "Il vostro grido nella mia voce", che raccoglie diverse voci di poeti palestinesi e internazionali. I testi di al-Ghazali sono stati tradotti in più lingue, tra cui l'italiano, grazie all'impegno di traduttori e sostenitori della causa palestinese. Parte del ricavato dell'antologia è destinato al sostegno del settore sanitario a Gaza, un gesto concreto di solidarietà.
La voce di Haidar al-Ghazali rappresenta una luce di speranza in un mondo in cui i conflitti sembrano non avere fine. La sua richiesta di aiuto è un richiamo all'umanità, un invito a non voltarsi dall'altra parte di fronte alla sofferenza altrui. La sua scrittura diventa un atto di esistenza, affermando la dignità di un popolo e il diritto alla vita, alla pace e alla libertà.
La situazione a Gaza rimane critica, con accesso limitato a cibo, acqua e servizi sanitari, mentre i conflitti continuano a devastare la vita quotidiana dei suoi abitanti. In questo contesto, la poesia di al-Ghazali diventa un ponte tra le esperienze vissute e la comprensione globale. Il suo invito a "non smettere di sostenere, di gridare, di opporvi" risuona come una chiamata all'azione, affinché il mondo non dimentichi mai il dolore e le speranze di un popolo che lotta per i propri diritti e per un futuro migliore.